Oronzo Canà, alias Lino Banfi, non dirà più “porca pu**ena” nello spot TimVision e in questo modo la visione sarà garantita anche ai minori. È quanto riportato dal Moige, il Movimento Italiano Genitori, a seguito delle segnalazioni ripetutamente ricevute dagli utenti e dopo una denuncia presentata all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato TV Minori.
La notizia è riportata sul sito ufficiale del Moige:
Dopo la decisione di TIM di mandare in onda una versione modificata dello spot di TimVision, alla luce della denuncia del Movimento Italiano Genitori all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato TV Minori, lo stesso Moige rivendica la fondatezza delle sue osservazioni – riconosciuta anche dall’azienda, la cui sensibilità e disponibilità sul punto va senza dubbio riconosciuta – ma al contempo ribadisce quanto spiegato dalla prima ora: non si tratta di una vittoria di altri se non dei diritti dei minori in TV e sul web, troppo spesso trascurati in sede di programmazione e realizzazione degli spot e dei programmi.
Cosa cambierà?
Il Movimento Italiano Genitori, inoltre, tiene a specificare che – al contrario di quanto riportato dalla stampa – oggetto dell’intervento è stato lo spot TIM, non il suo protagonista, e che oggetto della richiesta è stata non la cancellazione dai palinsesti e dal web della clip TimVision ma l’esclusione dal circuito dei minori, come doveroso in questi casi. Non si è trattato quindi di una richiesta di censura, come erroneamente riportato da alcuni osservatori, né di un qualsiasi attacco o denuncia personale a Lino Banfi, personaggio amatissimo da tutti gli italiani: si è trattato di una semplice richiesta/segnalazione di mostrare agli adulti uno spot adatto agli adulti.
Nella nuova versione dello spot Lino Banfi sarà più moderato e “inveirà in maniera più contenuta” contro la sua antenna. Il Moige precisa che “non c’è niente di antimoderno, niente di censorio nella richiesta di linguaggi adeguati ai minori”.
Nel frattempo Repubblica ha riportato che la TIM ha riferito che: “non risulta alcun provvedimento del Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria o del Comitato Media e Minori e che pertanto non vi è stata alcuna censura. La diffusione degli spot previsti a supporto dell’offerta calcio sta proseguendo secondo quanto pianificato lo scorso luglio”.
Del nuovo formato dello spot TimVision di cui parla il Moige, per il momento, non esiste traccia. Sui canali ufficiali Tim è ancora presente la versione contestata.
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