Niantic ci ha davvero “scammato” e Pokémon GO vende i suoi dati alle industrie militari? Spoiler: no
Ci segnalano i nostri contatti un video Instagram secondo cui “Niantic avrebbe consentito” di usare “i dati macinati da noi giocatori” per creare “armi con la mira automatica”. In questo breve reel c’è tutto quello che serve di fatto per indignare.
La multinazionale cattiva che ti “scamma”, ovvero ti imbroglia ma “non ce lo dicono”, un afflato pacifista che dai tempi della guerra in Ucraina va tanto di moda e vuole le multinazionali occidentali affamate di violenza e armi e invita a diffidare se non boicottare e il “sapere che ho aiutato un drone militare ad essere più preciso mi fa inca**are”.
Ma tranquilli: nessun dato di Niantic è finito dai “droni militari” cattivi.
Niantic ci ha davvero “scammato” e Pokémon GO vende i suoi dati alle industrie militari? Spoiler: no
Partiamo da un dato essenziale: nel video ad un certo punto viene detto che “Raccolgono i nostri dati, ma non sappiamo come li useranno”.
Invece no: come tutte le app che funzionano nel territorio Europeo, anche Pokémon GO ha la sua dettagliata Privacy Policy gestita secondo i dettami del GDPR. Ovvero puntuale e il più chiara possibile (anche se sovente la chiarezza delle Privacy Policy, in generale, tende a risentire di un po’ di evitabile legalese, nonostante il GDPR stesso raccomandi di prediligere la leggibilità).
Esiste quindi un lunghissimo elenco di dati raccolti e soggetti. Che, effettivamente, riguardano la creazione di una “mappa digitale” e un insieme di preferenze che possa consentire, ovviamente, la creazione di ads mirati (con facoltà di opt-out) e la creazione di assets e mappe da usare per i videogames della casa.
Non tutti sanno che Pokémon GO nasce come spin-off di Ingress, gioco di realtà virtuale dove gli “Illuminati” e la “Resistenza” (nel gioco, complottisti che effettivamente “avevano ragione”) si contendono il dominio del mondo conquistando “punti energetici”.
I “punti energetici” sono diventati le Palestre e i PokeStop, e gli animaletti sono stati seminati per il mondo di gioco, ed ora Pokémon GO ricambia il favore raccogliendo assets, ovvero dati di tracciamento e gioco per rendere possibili altri giochi della casa e di altri sviluppatori.
Leggete dalle linee guida che loro cedono “la nostra tecnologia disponibile attraverso la piattaforma Niantic Lightship ad altri sviluppatori che la pensano allo stesso modo, così che anche loro possano creare e pubblicare esperienze di RA emozionanti per il vostro divertimento. Se usi i giochi o le app di terze parti gestiti da Lightship, abbiamo un legittimo interesse a raccogliere e utilizzare alcuni degli stessi dati personali descritti sopra per far funzionare le funzionalità di RA in questi giochi e app. Questo include la tua posizione, nonché informazioni geo spaziali e immagini raccolte dalla fotocamera e dai sensori del tuo telefono mentre usi queste funzionalità di RA.”
Ma in realtà intendono che Pikmin Bloom e altri giochi AR useranno quei dati, come faceva Ingress.
E i droni militari?
Non c’entrano niente.
Niantic ha ammesso di star raccogliendo dati per un modello del globo gestito dall’AI, un “LGM” (“Large Globe Model”). Quindi non un modello linguistico, ma un modello geografico che possa insegnare ai computer a riconoscere edifici e località naturali creando realtà virtuali, e giochi, sempre più immersivi e anche applicazioni tecniche.
Ha anche ammesso che il primo LGM non sarà disponibile “prima di anni”, in quanto per comprensibili motivi l’occidente industrializzato e abitato risulta quasi completamente mappato al contraio dei paesi emergenti e delle zone non abitat, e che Niantic non intende fornirlo a governi proprio per evitare possibili usi militari.
La “scammata” in questo caso non c’è.
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