Sta arrivando a tanti utenti, in giro per l’Italia, un nuovo messaggio di posta elettronica sulla carta sospettoso, al punto che qualcuno ha pensato potesse trattarsi di una truffa con email TIM. Per farvela breve, in questi giorni sono partite le raccomandate elettroniche per vecchi rimborsi. Tutto ruota attorno al fatto che un tribunale ha dato torto alla compagnia telefonica, rea di aver applicato anni fa le sue tariffe (dapprima per le linee domestiche) sulla base di quattro settimane e non più sul mese solare.
Inevitabilmente, questo ha implicato rincari imprevisti ed inattesi per i clienti, che nel corso dei mesi hanno generato un costo superiore più o meno rilevante. La pratica di alcuni operatori suscitò già a suo tempo non poche polemiche, al punto che, come accennato, si è finiti in tribunale. Dunque, dopo settimane in cui abbiamo ricevuto strani messaggi sui nostri smartphone, come quelli WhatsApp provenienti da mittenti con prefisso 62 che ci hanno proposto strani lavori secondo i nostri approfondimenti, finalmente oggi 11 giugno possiamo adottare un approccio differente.
Come possiamo riconoscere la recente email TIM e non considerarla una potenziale truffa? L’unica strada per capire che questa email non sia contraffatta, appare ad oggi molto chiara. Stando anche a quanto viene indicato in coda nel suddetto messaggio, le email ingannevoli, conosciute anche come spoof (email di phishing), iniziano spesso con un saluto generico come “Gentile utente”. In questo frangente, tutta l’attività è gestita da tNotice, che invia sempre email che contengono il tuo nome e cognome.
In sostanza, altre informazioni come il nome del mittente, del destinatario e dell’oggetto della spedizione sono informazioni che una email contraffatta non sarebbe in grado di conoscere. Dunque, nessuna truffa con email TIM, visto che il messaggio avvia la nostra pratica per ottenere rimborsi dovuti, dopo che sono partite le raccomandate elettroniche.
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