“Nessun obbligo di vaccino per i cantanti in gara”…ma over50. Cherry Picking su Sanremo
“Nessun obbligo di vaccino per i cantanti in gara”: questo l’allarme rilanciato da due giorni dalla bolla social novax.
Spesso con paragoni inesatti, come non ne vedevamo dai tempi del meme con l’anziano a caso che rovista tra i rifiuti e l’uomo di colore col cellulare che “ovviamente” deve essere un immigrato miliardario grazie alle ONG.
Perché la logica è la stessa: creare uno “shock emotivo” parlando del povero pensionato, ma omettendo una serie di dati.
E il dato che si omette è che parliamo di under50. E l’obbligo di vaccino è per gli over 50.
E per entrare nei teatri è ancora requisito l’uso delle mascherine FFP2
“La Rai segue le leggi nazionali – spiega Stefano Coletta, direttore di Rai1, dalla sala stampa del Casinò di Sanremo -. Come il teatro Ariston si collega alle norme generali previste per i teatri, con la piena capienza, il super green pass e le mascherine Ffp2, così vale la regola che sotto i 50 anni non c’è un obbligo di vaccino. La selezione degli artisti sul palco non può essere dirimente distinguendo vaccinati e no vax: si tratta di dati sensibili, che la Rai non può chiedere”.
Quindi:
- Per il pubblico, come per ogni piece teatrale, viene richiesto il Green Pass rafforzato, sempre
- Per gli artisti viene richiesto l’uso di percorsi separati fino al palco, l’uso di mascherine FFP2 tranne che per l’esibizione e le prove, test continui almeno ogni 48 ore fino alla fine della kermesse, vaccino obbligatorio ove over 50
A questo si aggiunge il protocollo RAI che in aggiunta al protocollo nazionale richiede il tracciamento costante di ogni movimento dell’artista, anche fuori dall’Ariston, e forme di isolamento più stringenti dell’ordinario.
Il paragone con gli anziani è alquanto quindi infondato.
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