Nessun miracolo del crocifisso dopo l’incendio di Milano: l’oro ha un punto di fusione più alto
Si parla di miracolo del crocifisso, dopo l’intervista rilasciata da un medico ex residente della Torre Moro di Milano. Il primario, infatti, ha raccontato quel tragico momento in cui l’incendio ha devastato la sua abitazione, lasciando intatta solamente una croce che si trovava all’interno di una cassaforte, anch’essa liquefatta dalle fiamme. L’uomo ha raccontato la sua storia in un’intervista a Repubblica.
L’articolo di Repubblica è riservato agli abbonati, ma su MSN News troviamo la trascrizione completa. Ecco la parte in cui il medico racconta l’episodio:
Il soffitto è crollato e abbiamo perso tutto. Bruciata e sciolta dal calore anche la cassaforte inserita nel muro. Soltanto una cosa non solo è salva, ma intatta: un crocefisso. Lo conservavo in una bustina di plastica: come nuova anche quella. Incredibile: mia moglie si è messa quella croce al collo e non vuole toglierla più.
Premesso che esistano alcune plastiche che sono ritardanti di fiamma e per questo resistenti alle sollecitazioni del calore, che una comune bustina di plastica – come presumiamo fosse quella che avvolgeva la croce – rimanga intatta alle fiamme di un incendio è assai improbabile, specialmente perché l’intervistato si limita al suo racconto senza fornire prove. In una risposta successiva, dice:
L’unico oggetto ad essere riemerso dalle macerie, in perfetto stato dentro una cassaforte liquefatta, è quella piccola croce d’oro. Inutile negarlo, la mia famiglia è scossa.
La croce era dunque in oro e non troviamo alcun accenno alla bustina di plastica. In ogni caso, ecco spiegato il miracolo di cui parlano alcune testate. In realtà un miracolo non c’è, perché l’oro ha un’elevata temperatura di fusione che supera di gran lunga quella rilevata nel contesto dell’incendio della Torre dei Moro.
Il palazzo di via Antonini è stato avvolto da fiamme che hanno sfiorato i 600 gradi, in alcuni casi arrivando a 660. Per fondere l’oro del crocifisso ci sarebbero voluti almeno 400 gradi in più, visto che la sua temperatura di fusione è pari a 1064,8 °C. Nessun miracolo, quindi, solamente una differenza tra i punti di fusione degli interni dell’appartamento e l’oro della croce.
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