Ci riferiscono i nostri contatti di un annuncio descritto dal titolo “Renzi pronto ad accettare immigrati infetti”. L’abbiamo riscontrato, trovandovi il seguente testo:
“Lo Spallanzani e’ una struttura sulla quale vogliamo scommettere e rappresenta un’eccellenza a livello nazionale e internazionale. L’Oms ad agosto ha chiesto al governo di inserire la struttura nella rete internazionale di contrasto all’epidemia dell’ebola (significa accettare l’invio di infetti africani a Roma), mi auguro, come sembra, che questa politica abbia il conforto del governo, che, a quanto ne so, dovrebbe nelle prossime ore rispondere, alle sollecitazioni dell’Oms e noi come regione siamo pronti a fare la nostra parte per sostenere questo salto di qualita’, perche’ riteniamo lo Spallanzani un orgoglio per la nostra regione e per il Paese”. Lo ha detto il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel corso della visita all’Istituto Spallanzani, centro di riferimento nazionale per l’ebola.
Zingaretti è il responsabile, insieme a Renzi, dei tagli selvaggi alla Sanità laziale.
Una volta che lo Spallanzani verrà inserito nella ‘rete’, saremo ‘orgogliosi’ di accettare qualche decina di africani infetti da Ebola.
Così, il nostro presunto governo sarà in grado di confondere i clandestini targati Mare Nostrum infetti, con quelli inviati da fuori.
In questo caso però dobbiamo rilevare come non vi sia alcun collegamento col Primo Ministro Matteo Renzi, se non un labile collegamento “istituzionale” tra il Presidente della Regione Lazio ed il Presidente del Consiglio, che l’avvenimento narrato non comporti la presenza di invii di infetti da posti remoti (riteniamo infatti quantomeno macchinoso il trasferimento di individui malati attraverso nazioni e continenti).
La notizia che ci viene presentata è infatti presente integralmente anche su fonte AGI:
(AGI) – Roma, 18 set. – “Lo Spallanzani e’ una struttura sulla quale vogliamo scommettere e rappresenta un’eccellenza a livello nazionale e internazionale. L’Oms ad agosto ha chiesto al governo di inserire la struttura nella rete internazionale di contrasto all’epidemia dell’ebola, mi auguro, come sembra, che questa politica abbia il conforto del governo, che, a quanto ne so, dovrebbe nelle prossime ore rispondere, alle sollecitazioni dell’Oms e noi come regione siamo pronti a fare la nostra parte per sostenere questo salto di qualita’, perche’ riteniamo lo Spallanzani un orgoglio per la nostra regione e per il Paese”. Lo ha detto il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel corso della visita all’Istituto Spallanzani, centro di riferimento nazionale per l’ebola. (AGI) .
Ed ulteriormente precisata, in modo risolutivo, nel portale di informazione delle Nazioni Unite per l’Italia:
ROMA/NEW YORK – Il laboratorio mobile dell’ospedale Lazzaro Spallanzani inviato in Liberia nell’ambito del programma European Mobile Lab e’ diventato operativo. Il team, interamente finanziato dalla Commissione europea, e’ costituito da quattro operatori dello Spallanzani, piu’ un tedesco e un britannico, che da sabato hanno iniziato a lavorare “ed é per noi motivo di grande soddisfazione”, ha annunciato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’ospedale romano, centro di riferimento per l’Ebola in Italia.
“I laboratori mobili – ha aggiunto Ippolito – sono gli unici che permettono di fare la diagnosi e isolare i pazienti, ovvero decidere se i pazienti devono continuare a essere isolati o devono essere dimessi, e tornare alla normalita’. Solo procedendo per centri concentrici, villaggio per villaggio identificando i positivi sarà possibile fermare questa epidemia”.
Secondo Ippolito non ci sono rischi per l’Italia: “Il rischio di contagio é zero, o assolutamente vicino allo zero”. A giudizio del direttore dello Spallanzani “L’Italia ha la capacita di gestire eventuali casi – ha aggiunto – ma il grande lavoro va fatto in Africa, e le istituzioni italiane devono lavorare lì”.
“L’Oms ad agosto ha chiesto al governo italiano di inserire la struttura dello Spallanzani nella rete internazionale di contrasto dell’epidemia”, ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, nel corso di una visita all’ospedale. “Noi come Regione – ha aggiunto – siamo pronti a fare la nostra parte per sostenere questo salto di qualità, perché riteniamo lo Spallanzani un orgoglio per la nostra Regione e per il Paese”.
Nell’ambito della sanità’ italiana lo Spallanzani sulla via Portuense e’ all’avanguardia per gli studi su Ebola. A fine luglio i suoi specialisti hanno contribuito a un dossier realizzato dall’ANSA che racconta l’”emergenza Ebola” scattata all’inizio dell’estate. Nei loro racconti i problemi, ma anche le soddisfazioni di un lavoro che può portare da un ospedale in centro a Roma alla foresta di Gueckedou nel giro di due giorni per un rimborso di 67 centesimi al giorno. ”Questo virus è particolarmente aggressivo – aveva spiegato all’ANSA Antonino Di Caro, team leader di una delle spedizioni italiane – e alcune ricerche sembrano aver dimostrato che era in circolazione già molto prima che l’epidemia diventasse di dominio pubblico, forse dal 2006”.
Secondo l’Oms nella settimana che si è conclusa il 14 settembre ci sono stati per la prima volta dall’inizio dell’epidemia più di 700 nuovi casi di Ebola in Africa. I casi totali sono stati 5335, con 2622 morti, e più di metà si sono verificati negli ultimi 21 giorni del conteggio iniziato lo scorso gennaio. L’emergenza Ebola sara’ al centro di un vertice a livello di capi di stato e di governo convocato dal segretario generale Ban Ki moon a New York il 25 settembre, durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. All’incontro dovrebbe partecipare anche il presidente americano Barack Obama. Ban vuole creare una coalizione per affrontare la diffusione del virus nei Paesi di origine, con una nuova missione in Africa occidentale per coordinare la lotta contro la malattia. (18 settembre 2014)
È ora possibile trovare una misura alle parole del Presidente Zingaretti: nel pieno del dibattito Ebola (eravamo infatti a Settembre, mese in cui le notizie e gli allarmi ci rincorrevano), l’OMS ha riconosciuto un grande valore ai laboratori mobili dello Spallanzani.
Non si parla pertanto dell’invio di infetti in Italia, ma della gestione di eventuali infetti sul suolo nazionale (basti pensare a come gli ancora pochi casi di Ebola fuori dall’Africa risultino essere stati portati da turisti, personale viaggiante, personale medico e volontario recatisi in luoghi di infezione e ritornati in madrepatria) e della gestione dei laboratori mobili, precisando come il grosso del lavoro sia e debba rimanere in Africa, a presidio dei focolai di infezione.
Possiamo pertanto escludere che il riconoscimento dell’eccellenza dello Spallanzani possa portare alla qualsivoglia forma di rischio, bensì è una certificazione della sicurezza del suolo nazionale, che anche se per avventura fosse attinto da Ebola avrebbe, sappiamo, un sicuro ed efficiente presidio, nonché dell’attività dei medici Italiani all’estero, motivo di orgoglio per la nazione tutta ed in grado di portare grandi benefici alla medicina ed alla ricerca.
Per quanto attiene il “fronte interno” va ricordato, con le parole degli addetti ai lavori, che
“Bisogna preoccuparsi di più dell’uomo d’affari, probabilmente italiano, che arriva in aereo”.
nonché, anche grazie ad eccellenze come lo Spallanzani:
“Per l’Italia e l’Europa, secondo Strada, non c’è nulla da temere. Ci sono le professionalità e le strutture adeguate per affrontare casi di contagio”
Pertanto, lungi dal far presagire un influsso di malattie “legate alla clandestinità”, lo Spallanzani si erge a doveroso presidio nei confronti di ogni malattia che potrebbe affliggere il cittadino.
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