Il 15 agosto 2019 Repubblica riporta che a Napoli, a bordo della linea 604, un controllore avrebbe sanzionato e invitato a scendere una donna partoriente di 28 anni, salita sul mezzo in condizioni di emergenza per le doglie.
Secondo l’articolo, la donna ha raccontato che nel giorno di Ferragosto stava passeggiando per viale Colli Aminei quando aveva avvertito dei dolori che l’avevano costretta a prendere il primo autobus che l’avrebbe portata al Cardarelli per ricevere l’assistenza di cui necessitava.
Una volta a bordo, la donna è stata raggiunta dal controllore al quale ha spiegato la sua situazione, ma l’uomo le ha fatto una multa e l’ha invitata a scendere. La donna ha raggiunto il pronto soccorso con la sua multa da 50 euro e la sera stessa ha partorito la sua bambina. Una volta rientrata l’emergenza, però, ha fatto ricorso all’ANM (Azienda Napoletana Mobilità) di Napoli allegando la sua versione dei fatti e la documentazione del pronto soccorso.
Repubblica ha riportato la ricostruzione della donna:
Sono salita sul bus senza titolo di viaggio, e quando il verbalizzante mi ha giustamente contestato la mancanza del biglietto, ho cercato di spiegare che a causa di un malessere improvviso, visto il mio stato, mi stavo recando con urgenza al Cardarelli. Tengo a precisare che alla data del verbale ero incinta, erano trascorsi le quaranta settimane e cinque giorni previsti per il parto che è avvenuto nella notte del giorno stesso. Mentre stavo passeggiando da sola in viale Colli Aminei ho avvertito dei dolori improvvisi e, spaventata, sono salita sull’autobus che sopraggiungeva. Quanto asserito è documentabile dal certificato di ingresso nel pronto soccorso.
Il verbalizzante a cui avevo detto del malore invece di accompagnarmi all’ingresso del pronto soccorso mi ha invitata a scendere e ha tenuto a precisare che nella sua qualità di agente di polizia amministrativa era tenuto a rilevare l’infrazione in ogni caso.
Nella documentazione presentata dalla donna si legge – sempre secondo Repubblica – che la multa è stata compilata alle 11:20, mentre la donna è stata registrata presso il pronto soccorso alle 11:48. L’azienda, in ogni caso, ha rigettato il ricorso e Repubblica scrive:
La risposta dell’Anm è impersonale e potrebbe essere stata indirizzata a chiunque e in qualsiasi circostanza: “All’atto del controllo lei si trovava a bordo di un nostro mezzo sprovvista di valido titolo di viaggio“. E “le circostanze non possono essere motivo di annullamento del verbale“.
L’azienda, tuttavia, non ha ancora diffuso alcun comunicato per rispondere alla risonanza mediatica della vicenda, e sulla pagina Facebook ufficiale gli utenti lo richiedono a gran voce. Parliamo di analisi in corso, dunque, nell’attesa di una risposta ufficiale dell’ANM.
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