Morto Maurizio Costanzo: giornalista, conduttore, autore, sceneggiatore
È morto Maurizio Costanzo, e pochi autori hanno attraversato la storia della TV e nella società italiana in un modo così completo. Autore, sceneggiatore, conduttore e giornalista è stata una delle presenze più intense e prolifiche della TV.
Col Maurizio Costanzo Show è stato per decenni compagnia di tutti gli Italiani, appuntamento fissi nel nuovo focolare che era diventata la TV.
Morto Maurizio Costanzo: giornalista, conduttore, autore, sceneggiatore
Maurizio Costanzo, classe 1938, diventa giornalista nel 1956 e scopre presto la sua vocazione per la radio e la TV. Cronista a 18 anni per Paese Sera, a 22 anni arriverà a intervistare l’allora indiscusso “Re della Risata” Antonio De Curtis, noto come Totò, per poi diventare coautore della trasmissione Radio “Canzoni e Nuvole”.
Si presterà e sarà prestato alla canzone e al cinema, cofirmando la canzone “Se Telefonando” e il personaggio di Fracchia con Paolo Villaggio, quest’ultimo parte integrante della “poetica del Travet” che porterà Villaggio a diventare, col personaggio di Fantozzi, non meno iconico e indimenticabile per tutti gli Italiani.
Nelle sue vesti di ideatore e conduttore, Maurizio Costanzo renderà popolare il genere del Talk Show, lanciando gli show Bontà loro (1976-1978), Acquario (1978-1979), Grand’Italia (1979-1980) e Fascination (1984).
Possiamo dichiarare che tale attività abbia gettato le basi per il prolifico Maurizio Costanzo Show, in onda dal 1982 con poche interruzioni fino al 2009 che ha popolarizzato il suo stile di conduttore bonario ma ferreo (“Bbboni, state ‘bboni”, ricorderanno tutti gli spettatori), in grado di mantenere le redini del dibattito tra i mille e più personaggi passati da un salottino che si intersecava nelle sale Italiane e che sopravvisse, amato, per tutti gli anni ’90 e ’80, e per la prima decade del secolo corrente, salvo poi tornare nel 2015 dimostrando quanto fosse profondamente radicato nella cultura italiana.
Nonostante la sua vita ricca di impegni, non cesserà mai le sue attività sociali e da giornalista, arricchite dalla pubblicazione di libri di gran pregio come Chi mi credo di essere (2004, in collaborazione con Giancarlo Dotto), “E che sarà mai?” (2006), La strategia della tartaruga (2009), “Sipario! 50 anni di teatro. Storia e testi” (2015), “Vi racconto l’Isis” (2016) e “Smemorabilia. Catalogo sentimentale degli oggetti perduti” (2022).
Nel 1993 pagò il suo impegno contro le mafie divenendo vittima di un attentato cui sopravvisse, la storia di Isabella Creola, donna morta per senilità precoce ospite del Talk Show, dimostrò come trattando i suoi ospiti con grande rispetto e non come un poco scrupoloso imbonitore, egli riusciva a migliorare la loro condizione e la loro dignità, dato che negli ultimi anni di vita la signora Creola fu associata non più allo stigma per la sua condizione ma al dialogo col celebre conduttore.
Dal teatro alla TV, dal cinema alla canzone, non c’è ambito che egli non ha toccato, cosa che gli è valsa una laurea honoris causa in giornalismo, editoria e multimedialità.
Anche la sua vita personale fu appassionata e avventurosa: si sposò quattro volte e raccontò divertito e col suo fare bonario e sempre pronto ad attirare l’attenzione, nei suoi libri un’avventura occorsagli quando l’adulterio era ancora un reato penale e fu accusato da un marito di tale reato.
Il cordoglio e le reazioni
L’elenco delle persone che stanno esprimendo cordoglio si allunga sempre di più: dal Presidente del Consiglio fino a tutti coloro che, attori e presentatori, hanno avuto a che fare con lui partecipando alle sue trasmissioni, tutti sembrano cercare di trovare un momento per salutare una presenza ormai onnipresente sullo scenario multimediale Italiano.
Anche i suoi fan, i fan di tutta una vita, non possono che salutare qualcuno che è entrato nelle loro case per uscirne ora in punta di piedi.
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