Notizia Vera

Montopoli di Sabina (Rieti): “Non affidate cani a Barbara C.”

Questo genere di post, di solito, si rivelano bufale infondate e create solamente per screditare una persona. In questo caso, però, la signora Barbara C. è realmente colpevole di maltrattamenti di animali e il caso giudiziario è leggermente noto tra la stampa locale e i tribunali. I nostri lettori ci segnalano un meme che vi riportiamo di seguito:

Non affidate cani e gatti a Barbara C, Montopoli di Sabina (Rieti)

Accumulatrice di cani

2018 sesto sequestro in quattro anni
circa 500 cani sequestrati

(In foto ennesima vittima)

2017, la segnalazione dell’associazione “Incrociamolezampe”

Le prime tracce della notizia si trovano in un articolo del 26 luglio 2017, nel quale veniamo a conoscenza della denuncia di Rita Storri, presidente dell’associazione “Incrociamolezampe”, che faceva notare che il caso di Barbara C era già noto da tempo:

Oltre ad aver subito il sequestro di ben 118 cani e 20 gatti e di alcuni equidi nel processo in questione, ha subito altri sequestri nel tempo, accumulando un totale di quasi 300 cani e 40 gatti in 3 anni. Proprio perché questa persona utilizza spesso Internet come sistema per reclutare gli animali da ignari proprietari che non possono più occuparsene, e che cedono in buona fede il loro pet. C. spesso utilizza la scusa di non poter mostrare loro la propria abitazione, con le giustificazioni più disparate, e non dà più notizie di sé dopo aver appreso le bestiole.

Soprattutto:

Sono stati rinvenuti sulla proprietà di C. cani di molteplici razze (boxer, chihuahua, bassotti, pincher, tutti usati anche a scopo riproduttivo) perennemente legati agli alberi o contenuti in gabbie per scimmie o incatenati a termosifoni di casa al buio, senza acqua né cibo. Una vicenda veramente raccapricciante, che purtroppo continua a ripetersi e per la quale tutte le Autorità territorialmente competenti devono effettuare regolari e costanti controlli a partire dal Sindaco di Montopoli di Sabina.

Adnkronos, il 26 luglio 2017, scriveva che la Corte di Appello di Roma aveva disposto alla redazione de Il Messaggero la pubblicazione della sentenza per prevenire ulteriori pericolo per gli animali. La pubblicazione sul Messaggero, però, è avvenuta solo nella versione cartacea del quotidiano.

2018, l’intervento del sindaco di Montopoli di Sabina

Il 3 aprile 2018 la stampa locale scriveva che Antimo Grilli, primo cittadino di Montopoli di Sabina, aveva dichiarato: «Sto lavorando a una nuova ordinanza che spero di notificare all’interessata già domani e che le vieta la detenzione di animali su tutto il territorio comunale per un anno». Le associazioni animaliste lamentavano il ritardo dell’operazione, ma il Comune si stava impegnando per assicurare gli animali alle cure veterinarie.

L’ordinanza arrivò il 10 aprile 2018 ed è ancora disponibile sul sito istituzionale del Comune: per le cure veterinarie era stata nominata la dottoressa Antonella Pardini.

La condanna

Il 9 ottobre 2018 Today riportava la notizia della conferma della condanna in appello ai danni della signora Barbara C e una breve ricostruzione dei fatti:

I fatti risalgono al periodo 2013-2014, quando la task force del Ministero della Salute insieme alla Asl di Rieti e alle Autorità locali, è intervenuta su segnalazione dell’associazione di difesa degli animali Incrociamolezampe, nella proprietà di Barbara C a Montopoli di Sabina (Ri) scoprendo una scena da film horror. Centinaia di animali costretti in gabbie fatiscenti, privati della libertà di movimento, denutriti, lasciati per giorni senza acqua divorati da pulci e parassiti.

Il legale dell’associazione “Incrociamolezampe”, inoltre, dichiarava:

Chi consegnerà animali alla C sarà perseguibile per abbandono, visto che la pubblicazione della vicenda con nome e cognome è stata autorizzata dai Giudici dell’Appello proprio per evitare che l’imputata potesse continuare ad approvvigionarsi di animali da terzi proprietari inconsapevoli. Visto l’esito del processo e gli articoli usciti chi cederà, dunque, a qualsiasi titolo cani alla signora C verrà denunciato.

La storia è dunque vera, e negli ultimi mesi non si riportano novità.

Abbiamo intenzionalmente rimosso il cognome della signora per evitare episodi di shitstorm su profili che potrebbero appartenere ad omonimi.

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