Monoclonale Nirsevimab o Vaccino Abrysvo? Perché non entrambi

di Bufale.net Team |

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Monoclonale Nirsevimab o Vaccino Abrysvo? Perché non entrambi Bufale.net

Riceviamo nella discussione sul monoclonale Nirsemvimab una riflessione sul tema e riportiamo.

Siete tutti a conoscenza della nota di settembre che vuole il Monoclonale a carico del cittadino ma con piano di rientro. In realtà questo non lascia scoperti i bambini dall’immunizzazione contro il Virus Respiratorio Sinciziale, RSV.

Va distinto infatti tra vaccino e anticorpo monoclonale, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista formale. Dal punto di vista tecnico un anticorpo monoclonale è una forma di immunizzazione “passiva”, che fornisce quindi proteine già pronte mentre il vaccino è un qualcosa che insegna al corpo a riprodurlo.

Monoclonale Nirsevimab o Vaccino Abrysvo? Perché non entrambi

Monoclonale Nirsevimab o Vaccino Abrysvo? Perché non entrambi

Nirsevimab è utilizzato (ed efficacemente) per immunizzare i bambini neonati dall’RSV, ma non è un vaccino. Tutti parlano di vaccino ma in realtà è un anticorpo monoclonale da somministrare ai neonati per creare immunità – e l’anticorpo monoclonale per sua natura ha un costo superiore ovviamente ad un vaccino.

Un vaccino RSV per proteggere i futuri nati con vaccinazione della gestante c’è già ed è quello di Pfizer: Virus respiratorio sinciziale (Rsv): il vaccino Abrysvo disponibile in fascia C per l’immunizzazione delle gestanti e degli anziani – AboutPharma La somministrazione è simile a quello di altri vaccini utilizzati in gravidanza (contro l’influenza stagionale, il vaccino combinato difterite–tetano-pertosse) ormai da anni. Va fatto tra la 24 e la 36ma settimana di gravidanza coprendo i primi sei mesi: il suo obiettivo sono quindi le gestanti.

Il costo delle vaccinazioni è generalmente coperto dallo Stato attraverso il Ministero della Salute che definisce il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV), che stabilisce le vaccinazioni raccomandate e obbligatorie, mentre le Regioni provvedono alla gestione operativa e alla distribuzione delle risorse. Le risorse per i programmi vaccinali sono spesso allocate attraverso fondi vincolati destinati alla prevenzione. Questi fondi coprono l’acquisto dei vaccini e i costi organizzativi, evitando differenze regionali che creano popolazioni di serie a e di serie b. In questo momento Sicilia, Lazio (solo materno), Campania sono le uniche regioni ad aver fatto una gara RSV e ad aver inserito anticorpo monoclonale e/o vaccino RSV nel calendario regionale vaccinale.

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