Mio padre che è medico al Policlinico mi ha detto che la donna Bergamasca è già morta
Ci segnalano i nostri contatti un ulteriore audio relativo alla donna di Bergamo ricoverata all’Ospedale Cervelli di Palermo.
Allora… ATTENZIONE! ATTENZIONE! Praticamente mio padre che è medico al Policlinico mi ha detto che la donna Bergamasca è già morta e insieme a lei suo marito. A quanto pare altre venti persone con lei insieme al gruppo sono state trovate positive e tutte in terapia intensiva, sette di queste sono in condizioni molto gravi. Il consiglio che è io vi do, e quanto dicono i medici è restare a casa in isolamento. Fate le scorte nei supermercati, cercate di restare a casa, per favore non uscite.
Come vi diciamo sempre in questi casi, WhatsApp non è fonte accertabile e valida di informazione.
In caso di emergenza, in caso di epidemia, accettereste informazioni “non del tutto verificate” da un soggetto che dichiara di essere persona di autorità, vi dice qualcosa e va via?
Quello che sappiamo
Dalla stampa e dagli organi ufficiali sappiamo che
Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, dice: «Si tratta di una donna di origine bergamasca presente in Sicilia con una comitiva e arrivata a Palermo prima dell’inizio dell’emergenza in Lombardia». «Il campione esaminato al Policlinico di Palermo – ha aggiunto il governatore – verrà immediatamente inviato allo Spallanzani per ulteriori verifiche. La signora, che è stata posta in isolamento al reparto di malattie infettive dell’Ospedale Cervello, è pienamente cosciente e mi è stato riferito che non presenta particolari condizioni di malessere. Ringrazio tutti gli operatori perché la macchina sanitaria regionale si è mossa con prontezza ed ha dimostrato di essere pienamente allertata. Al termine degli accertamenti daremo tutte le informazioni necessarie».
A dispetto di quanto dichiara l’audio inoltre vi sono solo altri tre casi sospetti, ovvero il marito ed altri due turisti.
Comunque ci terremmo a ricordare che, come dimostrato da altri casi di cronaca il numero di casi effettivamente riscontrati non può che essere quello ottenuto dopo il tampone orofaringeo immediato e la successiva controprova.
Il rischio di continuare a diffondere audio attribuiti a questo e quello?
Indebolire la fiducia nelle gerarchie e nelle autorità, presidio essenziale per uscire sani da tutto questo. Vieppiù nessun medico, in tempi di emergenza, suggerirebbe di darsi alla razzia di scorte alimentari senza alcuna ragione valida.
Vorremmo ricordarvi sommessamente che nell’altro caso le autorità hanno già proposto denuncia contro ignoti per l’autore di questa viralità.
Confidiamo ciò avvenga celermente anche in questo caso.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.