Minaccia di morte Mattarella: notizia già grave di suo se non assumesse sfumature da mandare in sollucchero Crozza, il comico creatore del personaggio di Napalm51.
Perché quanto si è svelato agli agenti della polizia postale di Roma e di Como è stato uno scenario degno della scenetta del famoso comico Genovese, al di là di ogni stereotipo possibile.
Scenario degno di Napalm51, la raffigurazione di come l’illusione di anonimato tiri fuori il peggio da ognuno di noi, trasformando il semplice appassionato di informatica un Berserker virtuale pronto a brandire mouse e tastiera in battaglia fino a cadere subissato dalle denunce.
E apparente discepolo di Napalm51, l’utente ne seguiva ogni singolo insegnamento.
Divorziato, sulla sessantina, appassionato di informatica tanto da detenere e usare almeno una decina di computer nel suo monolocale.
Decina, numero che nella sua vicenda, per proseguire la metafora geek/nerd che sembra permeare la storia, diventa un “arc number”, numero ricorrente. Perché una decina sono stati gli agenti della Polizia Postale che hanno perquisito con regolare mandato la sua dimora, sequestrando i computer usati per la commissione del fatto e premurandosi che non vi fossero in casa armi per porre in cantiere le continue minacce rivolte al Capo dello Stato.
Minacce, per proseguire le somiglianze col personaggio di Crozza rigorosamente redatte in tutto maiuscolo, vergate anche nel momento della perquisizione, quando gli agenti hanno trovato il computer che stava usando aperto su quell’account, su quelle minacce.
Minacce non solo vergate in quel tutto maiuscolo che nel mondo virtuale significa aggressività stentoreamente urlate, ma compiaciutamente, secondo la ricostruzione de “La Provincia di Como”, accogliendo e rilanciando slogan della galassia novax cui si sentiva di appartenere, interageno con altri profili con cui esibiva fiero le sue minacce, invero un po’ “tarasconesi”.
Tra i post ora al vaglio della Polizia Postale infatti vediamo un sibillino “CHISSA’ CHE NON SCRIVO (SIC!!) DELL’AVVENUTO DECESSO DEL CAPO DELLO STATO!!” e un “QULCUNO (SIC!!) SI PRENDERÄ (SIC!!) UNA FUCILATA A BRUCIAPELO”.
La storia finisce come spesso finiscono simili storie, davanti a quel “io non sapevo, io non volevo, io non credevo” che non impedisce il sequestro dei computer. Tutti quanti.
Del resto, sia pur contando l’assenza di armi con cui porre in cantiere le minacce, va ricordato che l’offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica è un titolo autonomo di reato.
E le azioni di Napalm51 sono divertenti in uno sketch comico, ma senz’altro non modello da ripetere.
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