Ci segnalano i nostri contatti una pletora di condivisioni per cui
Oggi a distanza di pochi mesi si parla di concessione dell’ex palatrussardi per celebrare la festa mussulmana del sacrificio. Si tratta di una usanza mussulmana che prevede lo sgozzamento di un ovino, caprino, bovino o camelide con la recisione della giugulare che permetta al sangue di defluire: una vera e propria ferocia ignobile e intollerabile.
Enfasi su una serie di elementi.
Il primo è il si parla: possiamo fare giornalismo su elementi che ci sono, ma elementi che non ci sono?
Il giornalismo si basa su cinque fondamentali elementi, che non mancheremo mai di citare
Abbiamo un cosa, dove, come, quando e perchè?
E se non li abbiamo, possiamo sostituirli con si parla della concessione?
Oltretutto…
Sono anni nei quali, ogni anno, blogger e stampa orientata decidono di ribattezzare la “Festa del sacrificio” in “Festa dello Sgozzamento”.
Il motivo è ben evidente: le parole sono importanti, e usare termini crudi e sanguinolenti azzera l’empatia rendendo i soggetti ritratti persone ed enti crudi e sanguinolenti.
È il motivo per cui in un nostro precedente editoriale, non legato a questa iniziativa ma ai “fenomeni della Rete”, vi abbiamo fatto più volte notare che disumanizzare qualcuno che hai di fronte è il primo passo che posta ad azzerare ogni possibilità di una discussione seria.
Una volta descritti i partecipanti alla Festa del Sacrificio come dei bruti che festeggiano lo Sgozzamento si trasforma un gruppo di persone riunite in preghiera in mostri. Mostri verso i quali si è assolti dall’empatia ed incitati, anzi invogliati a sfogare una rabbia a dir poco Orwelliana.
Ma la Festa del Sacrificio è una celebrazione rituale del sacrificio di Abramo della quale la macellazione ovina è solo una frazione, peraltro non consentita in pubblico.
Ne abbiamo parlato in passato, ricordando che
La Eid al Adha, Festa del Sacrificio, ricorda la prova di Abramo che obbedì all’ordine di Dio di immolare il figlio. Dio, che aveva in quel modo avuto dimostrazione della devozione di Abramo, mandò un montone da sacrificare al posto del figlio.
Tra i riti principali della festa si annoverano la preghiera collettiva e il sacrificio di una pecora, un montone, un agnello, un cammello e un pollo. Una parte della carne verrà destinata ai bisognosi.
In Italia la macellazione di animali secondo riti religiosi è regolamentata, e da subito diciamo che non sono consentite macellazioni nella pubblica piazza. Dunque, la foto postata non è stata scattata in Italia.
La legislazione sulla macellazione secondo rito religioso riguarda il DM 11/06/1980, in particolare le comunità ebraiche e islamiche
Non sappiamo cosa si farà esattamente al Palatrussardi, non ancora.
Possiamo escludere vi sia una macellazione collettiva e possiamo ricordare che la macellazione secondo rito religioso è normata da regole rigidissime che escludono le brutalità descritte di condivisione in condivisione.
Non capiamo, pertanto, di cosa si parli.
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