Bufala

Microsoft, Amazon e Facebook hanno finanziato la campagna elettorale di Biden: la nuova accusa in salsa QAnon

Uno dei segnali dello scoramento dei QAnon e del fatto che, in fondo, anche loro si rendono conto che la vittoria matematica dell’odiato Joe Biden (come Thanos) è ormai ineluttabile è il calare della qualità delle bufale create dal Patriota Q.

Lo stesso Patriota Q che nella stessa settimana ha dichiarato di aver marchiato tutti i Democratici mediante isotopi nascosti nelle schede elettorali ed essere pronto a deportarli a Guantanamo, salvo poi lanciare Drop lamentosi e allarmati urlando che il “Capitano F”, suo mortale nemico della FEMA aveva deciso invece marchiare tutti i Repubblicani mediante chip RFID nascosti nei vaccini per deportarli nei suoi nuovissimi Campi FEMA.

Quello che aveva “scoperto” che Kamala Harris in realtà, come i cattivoni di Scooby Doo, è un uomo satanista transessuale, cosa imperdonabile per qualcuno che riempie i suoi “Drop”, i pizzini virtuali, di immagini omoerotiche di Trump Palestrato e Lampadato a petto nudo pronto a balzare fuori dal monitor per stringerlo forte forte e dirgli che andrà tutto bene.

Quello. Lui insomma.

Che accantonate temporaneamente le accuse strumentali di pedofilia a random ha deciso di inseguire la pista monetaria.

Microsoft, Amazon e Facebook hanno finanziato la campagna elettorale di Biden: e quindi sono i cattivoni.

Scrisse il Patriota Q su Twitter e Facebook con un computer Windows comprato da Amazon, ma non è la mancanza di coerenza de QAnon il punto, che pure hanno a pacchi.

Il punto è che tra tutte le bufale possibili, questa è di debunking massimo.

Il livello di fact checking richiesto è “spiegare al bambino Luigino perché suo cugino che dice di avere la Playstation 6 uscita da un laboratorio segreto di livello 3 a Tokyo ma non può farla vedere a nessuno perché sennò lo licenziano” sta raccontando un pacco di menzogne.

Microsoft, Amazon e Facebook hanno finanziato la campagna elettorale di Biden: la nuova accusa in salsa QAnon

Come ci spiega Facta, in realtà esiste un pratico portale che elenca le donazioni fatte ai vari candidati.

Cinque minuti e scoprirete che non risultano donazioni dei soggetti elencati a Biden o Trump.

Allora da dove vengono le statistiche che leggo nei Drop?

Bloomberg ha fatto un’operazione diversa: ha cercato di catalogare i privati cittadini che hanno fatto donazioni per questo e quel candidato in base a attività lavorativa e censo.

Scoprendo una serie di dati, alcuni irrilevanti, altri che confermano cose che già sapevamo.

In primo luogo Biden vince non solo come numero di Grandi Elettori ed Elettori matematicamente in mano, ma come generosità della sua base, che travolge per numero di donazioni quella del Tycoon.

In secondo luogo, e a fonte che ha dato al Patriota Q l’idea, la stragrande maggioranza dell’ingente numero di donatori per Biden sono comunque legati al mondo dell’informazione e dell’istruzione. Abbiamo dipendenti di università (perlopiù docenti), di industrie Hi-tech, dei Social ed altre personalità qualificate.

Tra i donatori di Trump spiccano sindacati di polizia (probabilmente uno strascico della battaglia ideologica Blue/Black Lives Matter), militari, addetti al servizio postale, personale non qualificato dell’edilizia, della ristorazione e del commercio e casalinghe.

Queste ultime, abbiamo visto in passato in un nostro precedente articolo, martellante bersaglio della continua agitprop del Patriota Q, da questi costantemente evocate per salvare i loro bambini dalla Pedofilia Dem. Nonostante, ricordiamo, il Patriota Q sia nato dagli ambienti di 4chan, noti per avere un comportamento tutt’altro che cavalleresco verso il femminile.

Diapositiva del donatore medio per la campagna di Trump

Il che non significa che Facebook, Microsoft, Amazon e le Università donino a questo o quello.

Sarebbe come affermare che se un Mario Rossi dipendente della FIAT ha donato qualcosa ad una ONG, la sua donazione in realtà va intestata agli Elkann.

In conclusione

Il dato sul censo e l’attività lavorativa dei supporter economici di entrambi gli schieramenti può essere utile a mille valutazioni.

Dichiarare che le donazioni dei dipendenti dell’amministrazione X si trasferiscano all’organo di vertice è un esempio di analfabetismo funzionale o malafede.

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