Precisazioni

“Mi hanno impedito di tornare a casa perché senza pass”, il sindaco: “Gli ho solo consigliato qualche metro in più”

Sui social sta circolando il ritaglio di un giornale che riporta la lettera di un cittadino di Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia) che riporta un episodio vissuto da lui stesso e dalla moglie. Il lettore, G.B., spiega che nella serata di venerdì 6 agosto, data dell’entrata in vigore del Green Pass, si trovava a passeggiare con sua moglie in occasione della manifestazione Fresca Spesa, che si tiene ogni venerdì dell’estate e consente l’apertura dei negozi nelle fasce notturne. G.B. e sua moglie, che abitano al centro del paese, avevano dunque deciso di rientrare a casa ma la Protezione Civile avrebbe impedito loro l’accesso in quanto sprovvisti di certificazione verde. A quel punto G.B. avrebbe chiamato il sindaco Enrico Bini per spiegare la faccenda, e il primo cittadino gli avrebbe consigliato una soluzione alternativa per fare rientro a casa.

La lettera di G.B.

A Castelnovo Monti, provincia di Reggio Emilia, dove abito, in estate al venerdì sera vi è la tradizione di lasciare i negozi aperti per una manifestazione chiamata Fresca Spesa. Anche il 6 agosto vi era la possibilità di passeggiare in centro per eventuali spese. Abito nella strada centrale e con mia moglie ho deciso di fare una passeggiata. Poco più tardi, visto il poco movimento, volevamo fare rientro a casa. Ci hanno fermato gli addetti alla Protezione Civile dicendoci che non potevamo rientrare al nostro domicilio in centro non avendo il Green Pass. Preciso che nessuno di noi due, per scelta e per problemi di salute che non ritengo debbano essere comunicati a nessuno, è vaccinato. Ho telefonato al sindaco per comunicargli il fatto e la risposta è stata che era un’ordinanza prefettizia, quindi io avrei dovuto trovare una soluzione alternativa per andare in centro paese dove abito. Ora mi chiedo: se non posso più rientrare a casa mia in qualsiasi orario da una strada pubblica, non siamo di fronte a un regime totalitario con restrizione alla libertà di circolazione? Mi sono sentito ghettizzato, neanche in Bielorussia, dove sono stato recentemente, mi era capitata una cosa simile.

La replica del sindaco

Non è chiara la data in cui è comparsa la lettera di G.B. né è noto il nome del quotidiano che ha ospitato la protesta. Il sindaco Enrico Bini, tuttavia, ha risposto alla polemica in una nota riportata da La Gazzetta di Reggio il 12 agosto:

Il 6 agosto per la manifestazione “Sarzassa in festa” abbiamo chiuso e transennato 200 metri circa di via Roma. Era il primo giorno di applicazione del green pass e le indicazioni che avevamo ricevuto era che anche per le manifestazioni all’aperto era necessario circoscrivere un’area e richiedere il pass. Indicazioni che poi nei giorni seguenti sono cambiate su precisazioni del governo. Confermo che la sera stessa mi sono sentito con G. B. e gli ho spiegato che poteva arrivare a casa con un percorso alternativo che avrebbe richiesto pochi metri in più. Mi spiace per quanto è successo, ma non si trattava di disposizioni decise da noi, ma dell’applicazione di quanto ci era stato comunicato anche dalla prefettura. Ora, a seguito delle nuove indicazioni, per questo tipo di eventi non dovremo più richiedere il green pass. Per noi farlo non rappresenta in alcun modo un accanimento, anzi si tratta di un’incombenza alquanto complessa di cui faremmo volentieri a meno.

Il sindaco Bini, dunque, spiega che al suo cittadino aveva consigliato un percorso alternativo che avrebbe allungato il rientro a casa solo di pochi metri, e soprattutto racconta che il green pass oggi non è più richiesto per questo genere di eventi.

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