“Mi ha detto mio cugino di fare scorte perché stanno bloccando tutto”: ancora infodemia
“Mi ha detto mio cugino di fare scorte perché stanno bloccando tutto”: ci risiamo ancora una volta.
Senza scomodare la nota canzone di Elio e le Storie Tese, dinanzi ad ogni evento tragico c’è sempre un cugino, anzi un “cuggino”. Cuggini carabinieri e “arabi gentili” che annunciano attentati, cuggini delle Forze dell’Ordine che consigliano di darsi alla caccia di cibo e scorte di ogni tipo… tutti hanno un “cognato o cugino”, per citare alcuni degli audio che ci sono arrivati in questi giorni.
E tutti quanti appaiono nel momento in cui la crisi è massima per suscitare allarmismo e fake news.
Spesso profezie che si autoavverano: se anche una percentuale di chi ha ricevuto l’audio crede nelle storie di “blocco totale”, “razionamento” e necessità di assediare i centri commerciali per riempire i carrelli, il disservizio viene creato.
La mente corre alla situazione dei primi mesi della pandemia, quando i “Cuggini informati” parlavano di “quarantene e chiusure di negozi lunghe un mese” incitando la gente a prendere i supermercati d’assalto.
Cuggini informati che furono denunciati per procurato allarme.
Sapete quindi cosa fare quando vi arriva un audio su WhatsApp. La stessa cosa che fareste davanti ad ogni frase che inizia con “mi ha detto mio cuggino”. Ignorarla.
È pur vero che l’aumento dei costi dei carburanti ha creato agitazione nel settore autotrasporti: ma quando vi saranno notizie tali da necessitare un vero e proprio stato di allarme, queste saranno fornite dalla Stampa, non dai “cuggini”.
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