Circola tantissimo oggi 28 marzo un messaggio WhatsApp, attraverso il quale tutti noi siamo invitati a non buttare i semi nel cestino della spazzatura. L’obiettivo sarebbe quello di seguire l’esempio imposto dal governo in Thailandia, che avrebbe avuto la capacità di combattere la deforestazione chiedendo aiuto a tutti. Come? Conservando i semi di susine, pesche, nespole, ciliegie, albicocche, per poi lavarli e farli asciugare al sole, prima di portarli in aperta campagna. Qui sarebbe sufficiente lanciarli dalla propria auto per favorire la nascita di nuovi alberi e piante.
Una leggenda metropolitana simile a quella della foresta parlante, che abbiamo trattato qualche mesetto fa? In parte, considerando il fatto che la catena che segue contiene diverse imprecisioni. Pur nascendo con fini nobili, a tutela dell’ambiente, ci sono almeno tre buoni motivi per smentire quanto viene riportato del messaggio WhatsApp che vi riportiamo di seguito nella sua versione integrale ed originale:
“Presto sarà la stagione dei frutti come susine, pesche, nespole, ciliegie, albicocche etc
La mia richiesta a tutti è di NON gettare i semi nel cestino della spazzatura, ma INVECE di lavarli, asciugarli (al sole) e conservarli in una busta di carta e tenerli in macchina. Ogni volta che esci e vai in campagna, o mentre sei in viaggio e le campagne sono vuote lancia questi semi.
Se con questo semplice atto, possiamo contribuire con un solo albero ogni stagione al nostro mondo, la nostra missione di rendere verde questo mondo avrebbe successo. ???
(Il governo thailandese lo ha promosso a tutti i suoi cittadini negli ultimi anni.
Molti dei loro altri ufficiali distretti hanno condotto questa campagna in modo aggressivo, che ha avuto molto successo. Il numero di alberi da frutto in natura si è moltiplicato molte volte soprattutto nei distretti settentrionali della Thailandia. I malesi si uniscono ai thailandesi in questa brillante iniziativa per diffondere l’abbondanza nella natura e in questo modo semplice ma efficace contribuire alle nostre prossime generazioni.)Per favore condividi con gli altri…
Madre Terra ed io ringraziamo”.
Il messaggio sa di bufala, o quantomeno è ricco di nozioni che alimentano disinformazione sull’argomento. Interessante il contributo in merito da parte di OptiMagazine, che ci spiega quanto sia improbabile uno scenario simile per la mancanza di sostegno idrico per i semi una volta lanciati in superficie. La fonte, a sua volta, cita GreenMe, secondo cui in Thailandia le cose siano andate in modo diverso. Lì, infatti, si usano aeroplani con mini bombe sui terreni idonei, affinché i semi non restino in superficie.
Ancora, i semi dei frutti spesso non generano piante dello stesso tipo, sono sterili o producono piante senza frutta. Sono specie alloctone e come tali non sarebbe il caso di diffonderle in natura perché potrebbero anche diventare invasive e creare problemi alla biodiversità. Insomma, occhio alla catena WhatsApp che ci invita a non buttare i semi nel cestino.
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