“Meglio spacciatori che agenti”, leggiamo in un post pubblicato dal deputato Lega Gianni Tonelli nella giornata di ieri, 31 agosto 2020, di cui i nostri lettori ci chiedono verifica. Nel post vediamo il volto di una consigliera comunale PD di Ferrara accompagnato da una citazione a lei attribuita. Secondo la narrazione di Tonelli la consigliera preferirebbe avere a che fare con gli spacciatori anziché con la polizia.
IO NON HO PAURA DELLA POLIZIA ‼️
A me spaventa di più un esponente del PD, partito al governo, che preferisce gli spacciatori ai poliziotti.
A me come a tutte le persone per bene non spaventa la Polizia
Notizia datata, ma la “signora” è ancora al suo posto. Evidentemente dichiarazioni del genere non sono state ritenute degne di dimissioni!
Insieme al volto della consigliera comunale troviamo lo screenshot – sovrimpresso – di un titolo che graficamente notiamo essere peculiare de Il Giornale: “Consigliere PD attacca la polizia: ‘Meglio spacciatori che agenti'”. Ancora, Tonelli aggiunge un virgolettato: “A me impressiona più la polizia in tenuta anti-sommossa che 4 spacciatori in bicicletta”.
Andiamo per ordine: l’articolo pubblicato da Il Giornale è datato 23 settembre 2016 e lo troviamo a questo indirizzo. Nell’articolo troviamo il contesto in cui è venuta fuori la frase della consigliera PD. Durante il weekend la città di Ferrara avrebbe ospitato una partita tra il Verona e la Spal e la Questura aveva disposto un certo dispiegamento di forze dell’ordine per l’arrivo degli ultras veronesi. La consigliera comunale PD aveva detto la sua a seguito di un evento al quale aveva assistito, affidando ai social un commento venuto dalla pancia, per sua stessa ammissione.
Il post non è più in rete ma Estense.com fece in tempo a recuperarlo e non tanto per il contenuto della frase quanto per le reazioni violente dell’opposizione. Cosa recitava la frase? Come riportava anche Il Resto del Carlino la consigliera aveva scritto:
Dite quello che vi pare. A me impressiona e spaventa molto di più un gruppo di ultras urlanti e la polizia in tenuta antisommossa che 4 spaccini in bicicletta. Lo penso. L’ho detto.
La frase, pubblicata il 20 settembre 2016, era dunque un po’ di versa dalla versione sintetizzata: “Meglio spacciatori che agenti”. Il rilancio strumentalizzato di quella frase andò fuori controllo e portò diverse persone in tribunale, tra le quali un sessantenne che scrisse: “Starebbe bene sodomizzata dai suoi quattro spaccini ne*ri… Chissà se dopo li difende ancora… Lo penso, l’ho detto”. Su quella frase si trovò costretta a intervenire la diretta interessata. Estense il 22 febbraio 2020 riportava la replica:
Il mio pensiero era: in questo momento mi fa più paura un gruppo di ultras che potrebbero mettere a ferro e fuoco una città costringendo le forze dell’ordine a indossare una tenuta antisommossa che 4 spaccini in bicicletta. Il mio pensiero nasceva da una sensazione precisa, vissuta in un dato momento: il disagio e lo sconcerto provati nel vedere un’intera area di Ferrara, quella in cui vivo, militarizzata per una partita di calcio. La polizia è certamente elemento di per sé rassicurante, ma non posso non pensare che quegli agenti stavano rischiando la loro incolumità a causa di una partita di calcio. Così come chi malauguratamente si fosse trovato in mezzo a eventuali tafferugli.
Con il rilancio di Gianni Tonelli è ritornata anche la replica della diretta interessata. La consigliera, infatti, ha condiviso il post di Tonelli e ha commentato:
Cosa sarà mai successo perché oggi, 30 agosto 2020, mi tocchi nuovamente segnalare il post in oggetto al mio avvocato perché valuti se tra i commenti ci sia chi vincerà una bella querela?
Chi può dirlo.
Magari stamane un portavoce si è svegliato a corto di idee.
O un assessore con l’ansia da prestazione ha sentito il bisogno di farsi dare una mano nientemeno che dall’ex sap tonelli, ora parlamentare lega.
La cosa divertente è che anche stavolta siete rimasti senza argomenti.
Rivomitate come un pasto non digerito sempre e soltanto una frase vecchia di 4 anni, che esprimeva una sensazione, il cui contesto non sto nemmeno a ricordare, chiaro ormai anche ai sassi.
Ragazzi miei.
Capisco la vostra difficoltà.
Io ne ho detta una, infelice, quattro anni fa.
Non avendo trovato altro, la ritirate fuori a ogni cambiar di luna.
Per noi effettivamente è molto più facile.
Dal consigliere che bacia la pistola, monta il trinciarom sulla macchina e offre un posto comunale ad una collega consigliera per “togliersela dai co*******i”, al vicesindaco con pass disabili che corre dietro ai runner e sta nella casa acer con vasca idromassaggio e poi si fa pignorare l’indennità e via discorrendo.
Il fatto è che per noi la politica è altro.
Magari sbagliamo, senz’altro abbiamo sbagliato.
Ma cerchiamo di farla seriamente. Perché è una cosa seria.
Non usiamo lo shitstorming (che peraltro puzza di vecchio) come arma per spostare voti o, peggio, per buttare una persona in pasto agli sciacalli del web.
Non l’abbiamo mai fatto e non lo faremo.
Non perché non siamo capaci.
Ma perché ci fa schifo.
Se a voi sta bene così, divertitevi ragazzi.
Il tempo è galantuomo.
Tra i commenti la consigliera ha spiegato il contesto in cui nacque la frase:
Fu in occasione di una partita in casa della Spal a memoria col Verona. Arrivai vicino a casa in bicicletta e dovetti fermarmi bruscamente perché davanti mi si pararono una decina di poliziotti in tenuta antisommossa pronti a caricare/ inseguire/ difendersi (non ne ho idea) tifosi violenti che scappavano verso corso Isonzo. Rimasi in mezzo alla strada bloccata da un poliziotto che doveva far passare i colleghi. Il tutto avvenne in pochi secondi e io ne rimasi credo legittimamente turbata e scossa, anche perché poco dietro di me c’erano mia mamma e mia figlia in bicicletta anche loro. Mi pare evidente che essere spaventati dalla situazione in oggetto non significhi né avercela con le ffoo né tanto meno preferire gli spacciatori, interpretazione che venne data da un giornale in particolare e dalla destra di allora e di oggi.
Un commentatore le chiede se avesse mai chiesto scusa alle forze dell’ordine, ecco la risposta: “Andai dal Questore a spiegare il senso del mio post, che gli fu chiaro (anche perché basta leggerlo e contestualizzarlo). Sul tema droga, sono antiproibizionista e conduco da anni battaglie per la legalizzazione della cannabis, proprio per combattere lo spaccio di cui qui si parla”.
Testate vicine alla destra e loro sostenitori, anche politici, già nel 2016 rilanciarono la frase affermando che la consigliera preferisse gli spacciatori alle forze dell’ordine, mentre in realtà – come spiegò lei stessa nei giorni successivi a quel post del 2016 – si trattava della preoccupazione per i tafferugli dovuti agli scontri tra le tifoserie, circostanza che appunto aveva richiesto l’impiego degli agenti in tenuta antisommossa.
La notizia è del 2016 e la stessa consigliera scrive che fu un’uscita infelice, specie dopo la strumentalizzazione politica e la continua opera di decontestualizzazione da parte di alcune testate. Attribuire alla consigliera la frase: “Meglio spacciatori che agenti” significa non cogliere il messaggio, ignorare le repliche e soprattutto cercare il like facile.
Errore di traduzione? O più probabilmente una campagna di disinformazione mirata dei noti "siti doppelganger", il complesso di false testate…
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