“Matteo non avrà ministeri chiave”, è un titolo con clickbait che si pone in un ideale dittico con un articolo de “La Stampa” di cui abbiamo parlato. Un arazzo sulla piaga dei virgolettati inventati.
Sirena alla quale non abbiamo mai voluto cedere. Non troviamo sia giusto farlo. Non è giusto per il lettore, non è giusto per chi viene ritratto negli articoli, non è giusto per la verità. Abbiamo visto come un virgolettato inventato può trasformare una affermazione ragionevole in un clickbait, come nel caso delle dichiarazioni inventate del governo Finlandese.
Anche La Repubblica ha ceduto, ci tocca purtroppo ammettere. E nella stessa forma che abbiamo recentemente incontrato con gran perplessità: il paywall
Quindi il lettore legge nel titolo “Matteo non avrà ministri chiave”. Immagina un dialogo, dialogo nel quale rientra la programmazione neurolinguistica di cui abbiamo parlato nel settore delle “informazioni non meglio verificate”.
Se tu, lettore, leggi la frase “Matteo non avrà questo e quello”, attribuita a Giorgia Meloni, cosa pensi?
Pensi che è ovvio che Giorgia Meloni dia del tu all’alleato Salvini, anche parlando con altri. Pensi che sia verosimile che lei dichiari dinanzi a testimoni che “Matteo non avrà questo quello”
Arriviamo anche qui al punto in cui il lettore legge il titolo e non trova altro. Legge la didascalia e non trova. Cerca su Google e non trova riscontri, come vedremo è impossibile. Cosa fa a questo punto il nostro lettore?
Ovviamente compra l’accesso all’articolo, ancorché molto economico va detto. Oppure corre in edicola e compra la testata.
E cosa trova?
Quello che non trova sono gli elementi costitutivi della notizia/non-notizia.
Mancano il come, il dove, il quando, il cosa, il chi e il perché.
Il chi diventa, spoileriamo per chi abbia comprato l’articolo, una mera ipotesi sul filo del “se fosse, se avesse, potrebbe”. Vi riportiamo un piccolo estratto della frase che diventa il virgolettato, per mostrarvi come quella frase non poteva diventare quel virgolettato.
La Leader di Fratelli di Italia ha già fatto intendere il messaggio a via Bellerio. Che il segretario possa tornare a sedere sull’amata poltrona di Ministro dell’Interno è escluso
A chi l’ha detto? Non lo sappiamo. Quando l’ha detto? Neppure. Perché? Come?
Inoltre ci sono punti extra se consideriamo che l’incipit dell’articolo, la parte che attira l’attenzione è a sua volta un articolo precedente riutilizzato.
È da gennaio che Repubblica parla della “Mina Salvini”
Anche qui arriva implacabile la reprimenda dell’interessata
Pronta a definire l’accaduto “surreale ed arbitrario”.
Non sarebbe meglio quindi evitare?
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