“Matrimonio gay funerale d’Italia”, condannato ex militante di Forza Nuova dopo i manifesti omofobi
“Matrimonio gay funerale d’Italia”, queste le scritte riportate sui manifesti affissi da Mirco Ottaviani, ex responsabile di Forza Nuova della città di Cesena, dopo la celebrazione della prima unione civile omosessuale della città. I nostri lettori ci segnalano il post pubblicato dalla pagina Facebook Basta Razzismo nella giornata di ieri, 5 febbraio 2021.
Affisse manifesti funebri per la prima coppia gay unita civilmente a Cesena: Mirco Ottaviani, l’ex capo di Forza Nuova Romagna, è stato condannato per diffamazione aggravata a 1000 euro di multa e 1500 euro a favore di Arcigay Rimini.
L’omofobia non è un’opinione.
“Matrimonio gay funerale d’Italia”
La notizia è vera ed è stata riportata sui principali quotidiani nazionali e locali. La vicenda – scrive Cesena Today – risale al 2016. Alla notizia della prima unione civile gay di Cesena Mirco Ottaviani aveva affisso manifesti funebri recanti i nomi dei due congiunti – Manuel e Marco – con la scritta “Matrimonio gay funerale d’Italia”, facendo così partire un esposto da parte dell’Arcigay Rimini.
Per l’occasione, come riporta Fanpage, Ottaviani insieme a un gruppo di militanti aveva inscenato un vero e proprio funerale per poi affiggere i manifesti incriminati proprio sul muro del municipio di Cesena. Durante il finto funerale i militanti di Forza Nuova avevano trasportato una bara coperta dal tricolore.
La condanna
Nella giornata di ieri il Tribunale di Forlì ha condannato Mirco Ottaviani per diffamazione aggravata e al pagamento di 1000 euro di multa. L’ex militante di Forza Nuova dovrà anche farsi carico delle spese legali e pagare altri 1500 euro all’Arcigay Rimini che si era costituita parte civile durante il processo.
Sulla vicenda si è pronunciato Marco Tonti, presidente dell’Arcigay Rimini, in un post pubblicato su Facebook:
I fatti per cui ci sono state queste condanne sono osceni: prendere di mira con manifesti funebri e finti funerali le coppie che vanno a fare l’unione civile. Basta provare a immedesimarsi per comprendere quanta miseria umana ci vuole per prendersela con dei ragazzi innocenti per ragioni ideologiche.
In mancanza della legge Zan, una legge ben precisa che condanni gli atti omofobici come questi, anche i tribunali hanno le mani legate e non possono fare piena giustizia di questi comportamenti vergognosi e incivili. Comunque questa condanna dice chiaramente che questi atti discriminatori non sono compatibili col vivere civile e questo è un precedente importante che speriamo faccia desistere altri da mettere in pratica questi atti discriminatori.
Tonti in seguito aggiunge: “Questi soldi saranno usati per campagne di sensibilizzazione e per finanziare il prossimo Summer Pride”. Mirco Ottaviani, come riporta Il Resto del Carlino, ha annunciato che ricorrerà in appello: “Continueremo in questa battaglia”.
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