Il giornalismo e la blogosfera di questi tempi tendono a tirare fuori il peggio. Coronavirus, COVID19, a tratti 5G… sono diventate parole magiche che viralizzano.
È il SEO, amici! Direbbe qualcuno: Google fa “passare avanti” i contenuti che contengono le parole più ricercate, ed di questi tempi il coronavirus è sulla bocca di tutti.
Può capitare quindi che il lutto colpisca persone amate come Matilde Brandi, portandole via l’amato padre, paziente cronico.
Può capitare che stampa e blogosfera si affannino a titolare il Coronavirus si è portato via il padre ed altre cose del genere.
Uno dei tanti titoli che collegano la morte di Pietro Brandi al Coronavirus…
Quindi? Succede che una donna in lutto per la perdita dell’amato padre debba rompere il suo doveroso silenzio per una smentita che sa di civiltà
Un post condiviso da Matilde Brandi (@matildebrandireal) in data:
E scrivo per l’ultima volta e nel rispetto del delicato periodo e delle paure che tutti noi stiamo vivendo, per non dar adito a nessuno a qualsiasi tipo di dubbio, sospetto e per smentire tutti coloro che lo hanno affermato senza tra l’altro alcun tipo di fondamento mi sento in dovere di precisare che la morte di mio padre è sopraggiunta solo per un aggravamento della patologia e NON PER CORONAVIRUS perché purtroppo oggi si continua a morire anche di altro
Succede anche che nessuno ascolta il grido di dolore, ma rigurgito di civiltà dell’amato personaggio televisivo.
Lo ascoltiamo noi.
Se Matilde Brandi smentisce, voi dovete ascoltarla.
Non si può vendere il dolore per un click in più. Non si deve.
Il Coronavirus non può renderci tutti peggiori. Non deve farlo.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.