“Mascherine provocano demenza”, ma il parere della neurologa è smentito dalla comunità scientifica
Le mascherine provocano demenza? Questo è quanto riportato dal sito OltreTV in un articolo pubblicato il 16 novembre 2020. Gli autori riprendono le dichiarazioni rilasciate dalla neurologa Margarita Griesz-Brisson, direttrice della London Neurology & Pain Clinic (qui la scheda), in un video diventato virale ma poi censurato. Secondo le sue affermazioni, l’uso prolungato delle mascherine ci esporrebbe a una riduzione dell’ossigeno e a un apporto eccessivo di anidride carbonica. Conseguenza immediata di questo processo sarebbe un’inibizione dello sviluppo del cervello con effetti irreversibili.
Su The Living Spirits riportano la traduzione in italiano delle affermazioni della dottoressa Brisson.
La carenza di ossigeno volutamente indotta è un pericolo per la salute e una controindicazione medica assoluta.
Una controindicazione medica assoluta in medicina significa che questo farmaco, questa terapia, questo metodo o misura non devono essere usati – non è permesso l’uso.
Per costringere un’intera popolazione a ricorrere con la forza a una controindicazione medica assoluta, è necessario che vi siano ragioni certe e serie per farlo, e le ragioni devono essere presentate a organi competenti e interdisciplinari e indipendenti perché siano verificati e autorizzati.
Quando tra dieci anni la demenza aumenterà in modo esponenziale, e le giovani generazioni non riusciranno a raggiungere il potenziale dato loro da Dio, non servirà a nulla dire “non avevamo bisogno delle mascherine”.
OltreTV crea un titolo d’effetto e aggiunge la smentita in fondo all’articolo
Ciò che sorprende dell’articolo di OltreTV è la contraddizione tra il titolo e il paragrafo di chiusura. Nell’ultima parte del testo, infatti, gli autori citano un fact-checking pubblicato da Reuters in cui vengono smentite le parole di Margarita Griesz-Brisson da diversi esperti. Qui l’articolo di Reuters.
A fare da megafono alle affermazioni della Brisson sono stati due cospirazionisti molto noti sui social, David Icke e suo figlio Gareth, che in un video di 55 minuti hanno amplificato il messaggio della neurologa. Tra le teorie più diffuse da Icke ritroviamo, ad esempio, quella dei Protocolli dei savi di Sion, una bufala di cui ci eravamo occupati anche in passato, e non solo noi.
La bufala delle mascherine dannose
Ancora, nel maggio 2020 avevamo riportato la smentita sulle teorie di un medico cospirazionista che considerava le mascherine come la causa di ipercapnia e ipossia, e avevamo ripreso l’analisi su una bufala secondo la quale le mascherine rappresenterebbero un lento suicidio. Su queste falsità era intervenuto anche l’Ordine dei Medici nel mese di settembre, come riportava l’Adnkronos.
Le molecole di anidride carbonica sono minuscole – molto più piccole delle goccioline contenenti coronavirus che le maschere sono progettate per arrestare – e non possono essere intrappolate da un materiale traspirante, spiegano i medici. In particolare durante periodi relativamente brevi come quelli durante i quali le indossiamo, per entrare in un negozio o nel corso di un trasferimento in autobus o in metropolitana.
In sostanza, raccontare che l’uso delle mascherine favorisca l’assorbimento di anidride carbonica con conseguenti danni sull’intero organismo significa mentire. Sulla mancata ossigenazione causata dall’impiego delle mascherine non esiste alcuna prova.
Reuters, a tal proposito, ha interpellato un rappresentante dei Centri Statunitensi per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, che ha affermato:
La CO2 si accumulerà lentamente nella maschera nel tempo. Tuttavia, il livello di CO2 che può accumularsi nella maschera è per lo più tollerabile per le persone esposte ad essa. Potresti avere mal di testa ma molto probabilmente non soffriresti dei sintomi osservati a livelli molto più alti di CO2. La maschera può diventare scomoda per una serie di motivi, tra cui una sensibilità alla CO2 e la persona sarà motivata a rimuovere la maschera. È improbabile che indossare una maschera provochi l’ipercapnia.
L’Associated Press australiana (AAP), anch’essa, è intervenuta sulle affermazioni della dottoressa Brisson in questo articolo. Oltre alla consultazione di uno studio pubblicato sugli Annali della American Thoracic Society, l’AAP ha contattato il dottor Ling Chan, patologo e autore di un rapporto sul NZ Medical Journal, che ha negato i danni della mascherina in termini di ossigenazioni.
Più dettagliatamente il pneumologo David Gill dell’American Lung Association ha condiviso la sua posizione in questo post:
Indossiamo maschere tutto il giorno in ospedale. Le maschere sono progettate per essere respirate e non ci sono prove che si verifichino bassi livelli di ossigeno
Ciò per cui parliamo di bufala oggi, oltre alle affermazioni della dottoressa Brisson, sono le strategie adottate da OltreTV per attirare i lettori: un titolo fuorviante che però viene smentito nel finale, il tutto per riportare l’attenzione su una bufala già smentita.
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