Marito e resistenza della moglie: Procura di Benevento replica alla richiesta di archiviazione del pm
Marito e resistenza della moglie: questo è il focus degli ultimi 2 giorni a seguito di una richiesta di archiviazione presentata da una pm di Benevento a seguito di un presunto caso di violenza domestica. Una richiesta le cui motivazioni hanno sollevato un polverone, con argomenti che fanno pensare a una minimizzazione di un problema reale e soprattutto non rendono giustizia alla moglie.
La notizia, come scrive Ansa, è stata riportata dal Fatto Quotidiano ma la lettura dell’articolo è riservata ai soli abbonati. Open ne ha riportato i tratti più salienti.
Dal sesso senza consenso al coltello
La donna ha denunciato una serie di violenti atti sessuali alcuni dei quali “avvenuti anche di fronte ai figli”. In una di queste occasioni il marito avrebbe mimato con il coltello il gesto di tagliare la gola alla donna mentre la famiglia era riunita a tavola in occasione del compleanno dei figli. In quel momento il telegiornale stava riportando l’ennesimo caso di femminicidio e il marito, impugnato il coltello, lo avrebbe puntato alla gola della moglie “aggiungendo che prima o poi il telegiornale avrebbe parlato anche di lui”. Al centro della denuncia, arrivando al dunque, la donna ha denunciato episodi di sesso senza consenso.
La notizia è stata riportata anche da Repubblica, ma anche in questo caso il paywall impedisce la lettura. Fanpage scrive che a seguito di questi episodi raccontati dalla donna nella denuncia, il pubblico ministero Flavia Felaco ha chiesto l’archiviazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, motivando la richiesta con una serie di affermazioni che hanno sollevato non poche polemiche.
Le motivazioni della richiesta di archiviazione del pm
Il testo integrale con le motivazioni della richiesta di archiviazione del pm non è consultabile, ma possiamo ricostruirne il contenuto grazie alle citazioni presenti tra le fonti consultate.
Non è certo che lui abbia capito che sua moglie non era consenziente […] Ma è comune negli uomini dover vincere quel minimo di resistenza che ogni donna, nel corso di una relazione stabile e duratura, nella stanchezza delle incombenze quotidiane, tende a esercitare quando un marito appare particolarmente amante della materia. […] fatti carnali che devono essere ridimensionati nella loro portata in una fase del rapporto coniugale in cui ‘lei’ ha messo seriamente in discussione la relazione, meditando la separazione.
Parla l’avvocato della donna
L’avvocato della donna Michele Sarno, che ha deciso di difendere la denunciante proprio a seguito della richiesta di archiviazione, si è detto “perplesso e attonito”: “Ciò che lascia sorpresi è che il magistrato, in questi casi infatti, non valuta e giudica i fatti, ma li interpreta”.
A nostro giudizio viene proposto un ragionamento che lascia attoniti e perplessi. Sono convinto che in sede di opposizione i giudici che dovranno valutare questa richiesta, non potranno che addivenire ad un giudizio favorevole nei confronti della mia assistita.
Ora si attende la decisione del gip, e sulla vicenda è intervenuta la Procura di Benevento, nella persona del Procuratore Aldo Policastro, con una nota pubblicata sul sito istituzionale:
In riferimento ad una richiesta di archiviazione adottata da un magistrato di questo ufficio in un procedimento per maltrattamenti e violenza sessuale, oggetto, in data odierna, di notizie di stampa, mi corre l’obbligo, atteso l’interesse pubblico connesso, di precisare che la opposizione presentata dalla persona offesa è all’esame dell’ufficio, come sempre accade dopo la sua presentazione, che dovrà determinarsi all’esito in ordine al prosieguo del procedimento.
La richiesta assunta ha ritenuto che non ricorresse il quantum probatorio necessario a ritenere sussistenti gli elementi costitutivi dei reati contestati. L’ufficio, anche tenendo conto dell’autonomia del magistrato assegnatario del procedimento, si determinerà, senza alcun pregiudizio determinato dalla decisione assunta e di cui si discute, all’esito dell’esame degli atti e dell’opposizione.
Fermo restando che è assolutamente estraneo alla prassi e agli orientamenti di tutto l’ufficio ogni e qualsiasi sottovalutazione del seppur minimo approccio costrittivo nei rapporti interpersonali tra uomo e donna e in generale in quelli che involgano la liberta in generale e quella sessuale in particolare. Prova ne è l’impegno di tutto l’ufficio in tema di violenza di genere con la costituzione, fin dal 2017, e la quotidiana operatività dello Spazio ascolto per le vittime vulnerabili e di violenza di genere e del Tavolo tecnico interistituzionale che ha già varato protocolli comuni e di rete, Direttive condivise tra ben 27 enti partecipanti, corsi di formazione per operatori e polizia giudiziaria insieme alle Università operanti sul territorio, momenti di confronto e di approfondimenti sulla violenza di genere con la cittadinanza e le scuole del territorio e facilitato l’adozione dei percorsi rosa negli ospedali del territorio.
In poche parole, l’archiviazione è stata richiesta dal pm ed ora è in fase di esame da parte della Procura, che quindi non ha archiviato il caso.
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