Manifesti a Messina: “A Natale non entriamo nelle case dei non vaccinati”, il commissario Covid si dissocia
“A Natale non entriamo nelle case dei non vaccinati”, questo recitano alcuni manifesti a Messina, comparsi nei giorni scorsi e portati all’attenzione dai deputati del Movimento 5 Stelle Antonio De Luca e Valentina Zafarana, che sulle loro bacheche social hanno pubblicato una nota attribuita all’ASP di Messina e firmata dal commissario Covid ad acta Alberto Firenze. Questa nota è stata resa pubblica da Messina7 in un articolo di domenica 12 dicembre. Tra i personaggi che hanno ripreso la notizia con una certa nota di scandalo c’è anche Francesca Donato.
La nota
Riportiamo di seguito il testo contenuto nella nota pubblicata da Messina7:
Facendo seguito all’incontro tenutosi in data 18.11.2021 alle ore 15:00 in videoconferenza, si trasmette in allegato il materiale informativo utile per incentivare la campagna di vaccinazione che le SS.LL., come da accordi intercorsi, potranno stampare e affiggere negli appositi stalli comunali.
Altresì, si chiede di poter mettere in contatto la scrivente funzione commissariale con gli assistenti sociali dei Vostri rispettivi Comuni al fine di mettere in campo proficue azioni di vaccinazione di prossimità a vantaggio, soprattutto, di quella parte di popolazione che si trova in condizioni economiche e sociali particolarmente disagiate.
Per consentire una corretta programmazione delle attività, si chiede di riscontrare la presente entro giorno 04.12.2021.Il Commissario ad acta
(Prof. Alberto Firenze)
In poche parole, il commissario Covid Alberto Firenze avrebbe inviato ai sindaci questa nota per invitarli ad affiggere presso i loro Comuni il materiale in allegato. Come possiamo notare, specialmente nell’immagine finale impera il testo: “A Natale non entriamo nelle case dei non vaccinati”, con il simbolo della Madonna della Lettera la cui statua domina il porto di Messina.
La notizia è stata ripresa dalla stampa nazionale, come Corriere della Sera e Repubblica. Scrive il deputato regionale Antonio De Luca in un post dell’11 dicembre:
Un’iniziativa discriminatoria che nulla c’entra con la campagna di vaccinazione e che certamente non induce alcun messinese a farsi il vaccino.
Oltretutto il Commissario Covid Firenze non è nuovo ad iniziative discutibili, come quella di offrire birra gratuita negli hub per convincere gli over 16.
Come se non bastasse, ci sono anche gli scarsi risultati della campagna vaccinale in tutta la provincia di Messina, che ci relega tra le ultime d’Italia.
Per questo insieme alla collega Valentina Zafarana chiediamo all’ Assessore Razza di rimuovere Alberto Firenze dal suo incarico.
Spero che l’ Assessore si renda conto di aver scelto la persona sbagliata per un ruolo cosi delicato ed importante.
La smentita di Alberto Firenze
Dopo l’esplosione della notizia, la redazione di Messina7 ha ricevuto una nota del commissario Covid Alberto Firenze in cui quest’ultimo si dissocia dall’iniziativa. Messina 7 ha pubblicato la nota integrale in un articolo del 12 dicembre:
Nessuna distribuzione di poster né altre azioni che possano comportare in alcun modo atti discriminatori, sono state intraprese né tantomeno autorizzate da me e dall’Ufficio emergenza covid di Messina da me diretto.
[…]
Tuttavia, nessun manifesto é stato fin qui mai approvato o autorizzato.
Messina7 ribadisce l’autenticità della notizia:
[…] che ricordiamo ci è stata confermata da fonti ufficiali vicinissime al commissario Firenze, e ci domandiamo: chi ha firmato questa nota in calce che chiede ai sindaci la pubblicazione di questi scandalosi manifesti, è stata forse falsificata? Chi ha stampato e affisso quei manifesti? Se non sono stati autorizzati dal suo ufficio, perché non denunciare gli ignoti autori del gesto?
Un invito, quello a denunciare, ripreso anche da Antonio De Luca.
Quindi?
Restano due versioni della notizia: la prima è quella dello scandalo esploso con l’affissione dei manifesti che, dalla nota pubblicata da Messina7, risultano essere il frutto di un’iniziativa del commissario Covid Alberto Firenze; la seconda interessa la smentita di Firenze, che nega di aver approvato e autorizzato la distribuzione affissione dei manifesti discriminatori.
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