Non condividere

“Mamme, buonasera. Le merendine Balconi hanno pastiglie interne”

L’effetto emulazione è presto realizzato: dopo l’allarmismo infondato sulle merendine Choco Luppo provenienti dalla Turchia e mai messe in commercio in Italia, oggi tocca al Belpaese con le merendine Balconi.

I nostri lettori ci segnalano due elementi: il primo è una lettera dei lettori pubblicata su Notiziario Eolie oggi 17 novembre:

Gentile direttore,

vorrei porre l’attenzione su un fatto increscioso: ho comperato a Milazzo queste brioscine per i miei bimbi. A Lipari a casa le ho aperte e ho trovato anche la sorpresa, come si può vedere nella foto che allego: c’erano anche delle pillole.

Non vorrei che questo lotto di brioscine sia arrivato anche nei negozi di Lipari e delle isole minori.

Fate attenzione… Saluti

Il secondo elemento è un messaggio vocale in libera circolazione all’interno dei gruppi frequentati da mamme su WhatsApp, di cui vi trascriviamo il contenuto:

Mamme, buonasera.

perdonatemi se vi disturbo a quest’ora, però ho appena appreso di questa notizia. Come vedete queste fotografie delle merendine della Balconi, all’interno sono state trovate delle capsule bianche. Io mi sto muovendo insieme ai miei colleghi per bloccare, comunque, la vendita di questo lotto di produzione. Nel frattempo, se qualcuno ne avesse a casa, o anche di diverso tipo, perché non sappiamo se è successo soltanto all’interno di merendine di questa marca, controllate le merendine dei vostri bambini, per favore, grazie.

Abbiamo inoltrato la lettera pubblicata su Notiziario Eolie e l’audio WhatsApp ricevuto all’azienda, e attendiamo risposta. Nel frattempo vi chiediamo di non condividere, in quanto non abbiamo conferma dell’autenticità della foto. Contrariamente a quanto accaduto per le merendine Choco Luppo, di cui era stato diffuso un video che spacciava le praline interne come pastiglie paralizzanti, in questo caso non abbiamo un filmato, ma soltanto una foto che non dimostra la presenza di capsule all’interno delle merendine Balconi.

In pratica, chi ha diffuso la notizia e l’audio (oltretutto, la voce che parla nel messaggio vocale dice di aver appreso la notizia e non dimostra di aver verificato personalmente) non mette in evidenza il problema scartando e scomponendo il prodotto in un filmato. Abbiamo solo una foto e un audio.

L’azienda è stata informata e attendiamo comunicazioni. Nel frattempo non condividete e non obbedite alla condivisione compulsiva: senza prove di quanto sostenete e condividete potreste arrecare danni ingenti a un’azienda, che si troverà costretta a querelarvi e a mettervi di fronte a seri problemi legali.

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