Magistrati e avvocati categoria a rischio (a Regioni alterne), avanti ma in ordine sparso
Buona notizia per il settore giustizia: col riconoscimento di magistrati e avvocati categoria a rischio (e anche personale dei tribunali), anche questo settore potrà essere incluso nei piani di vaccinazione.
Nasce tutto sostanzialmente dalle richieste e dalle valutazioni di Cassa Forense, organismo previdenziale degli Avvocati, che dall’inizio della pandemia ha registrato undicimila casi tra contagiati e isolamento causa contatto a rischio.
La ragione è evidente: per quanto il Processo Telematico possa alleviare le cose, semplicemente ci sono tutta una serie di adempimenti per i quali è impossibile chiudere i Tribunali, mandare giudici e personale amministrativo a casa e condannare il sistema giustizia alla paralisi.
I tribunali sono molto di più di una semplice udienza, e anche tra le udienze ci sono udienze e udienze.
Il contagio striscia nei Tribunali e viene portato a casa, o di corte in corte, tra i legali.
La Regione Toscana ha aperto le danze per prima, con prenotazioni dal 19 Febbraio (ancorché adesso risultino temporaneamente sospese per esaurimento posti sul sito), seguita da richieste dell’Ordine di Milano e professioni pro-vaccino e pro-scienza dell’Ordine di Perugia.
Magistrati e avvocati categoria a rischio (a Regioni alterne), avanti ma in ordine sparso
Il rischio è l’ordine sparso però: per questo nell’incontro di gennaio tra Associazione Nazionale Magistrati e Guardasigilli era già stato posto il problema di una disciplina unitaria.
L’espansione dell’iniziativa regione per regione è evidente: anche la Sicilia ha inserito le professioni legali tra le categorie a rischio, e la Puglia ha annunciato una campagna vaccinale in partenza da metà marzo.
Ma come riporta il Sole 24 Ore
Vaccinazione senza regole omogenee per gli avvocati. Mentre alcune Regioni, come la Sicilia e la Toscana, hanno inserito i legali tra le categorie a rischio, includendoli nella profilassi prevista per gli uffici giudiziari, altri Ordini territoriali che pure ne avevano fatto richiesta non hanno avuto risposte.
A lanciare l’allarme è Antonino Galletti, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, il più grande d’Italia, che ha rivolto un appello al neo Ministro Cartabia, perché “riporti un minimo di razionalità in un procedere finora abbastanza schizofrenico”.
La questione monta nel corso della giornata e nel tardo pomeriggio, il senatore di Forza Italia Franco Dal Mas rende noto che, su richiesta del suo gruppo , la Commissione Giustizia del Senato ha dato mandato al presidente Andrea Ostellari di richiedere al ministro competente “di introdurre criteri omogenei sul territorio nazionale, e di specificare formalmente che il settore giustizia oltre al personale della giustizia, comprende anche gli avvocati per la funzione che viene quotidianamente esercitata secondo quanto esposto in premessa”.
Il rischio è appunto, risolvere ben poco.
Cosa si fa se un avvocato di un Ordine non ammesso alla vaccinazione si sposta anche solo di una Regione trovandosi non vaccinato in un luogo dove la vaccinazione è invece incoraggiata?
Dal punto di vista tecnico è assodato che, stante l’attuale difficile reperibilità dei vaccini, come per il personale delle scuole e altre categorie già note di rischio, si userà il vaccino AstraZeneca ogni qualvolta per età e malattie pregresse non siano invece raccomandati Pfizer e Moderna.
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