Madre e figlia giacevano prive di vita in un appartamento del quartiere Monte Mario di Roma. Il corpo della madre, Elena Bruselles di 83 anni, era già quasi mummificato mentre la figlia, Luana Costantini di 54 anni, era morta da pochi giorni.
La macabra scoperta il 19 gennaio. Ad accendere negli inquirenti il sospetto di un collegamento con il mondo dell’esoterismo sarebbero state delle candele, degli oggetti e una tunica rinvenuti all’interno della stanza della Costantini, che giaceva in un locale diverso da quello in cui si trovava la salma della madre anziana.
All’interno dell’appartamento erano presenti indumenti maschili che subito hanno fatto pensare a quel “santone”, o sedicente “sciamano” che fino a poco tempo prima era stato il compagno della Costantini.
Qual è il filo rosso che collega le due donne con il mondo del satanismo e della droga? Per il momento, tutto viene fuori dalle dichiarazioni delle persone più o meno coinvolte nella vicenda. Cerchiamo di rimettere ordine.
Il rinvenimento è avvenuto giovedì 19 gennaio e in un primo momento gli agenti intervenuti hanno pensato ad un dramma della solitudine, dal momento che l’appartamento non presentava segni di effrazione. Piuttosto, l’abitazione si trovava in uno stato di abbandono.
Madre e figlia giacevano senza vita in due stanze separate e i loro corpi non presentavano segni di violenza. Gli inquirenti hanno trovato indumenti maschili che lasciavano intuire la possibilità di una terza persona in quell’appartamento, forse un fratello o un compagno.
Luana Costantini era una ex OSS – sospesa dal servizio per aver rifiutato il vaccino anti Covid – e sua madre Elena Bruselles era malata di Alzheimer. Considerati i differenti tempi del decesso delle due donne, la 54enne potrebbe aver vegliato sul cadavere della madre fino alla fine senza mai denunciarne il decesso.
Per meglio accertare le circostanze che hanno portato alla morte le due donne, sono stati disposti gli esami tossicologici e le autopsie.
Come riporta il Messaggero del 22 gennaio, la Procura ha aperto un fascicolo “per morte o lesioni come conseguenza di altro delitto“. Di chi erano, quindi, gli indumenti maschili rinvenuti all’interno dell’abitazione?
Una prima ricostruzione, anche a seguito degli elementi esoterici presenti all’interno dell’appartamento, riconduce a Paolo Rosafio, originario della provincia di Lecce, con il quale Luana Costantini ha avuto una relazione lunga due anni e mezzo. Rosafio avrebbe vissuto per diverso tempo in quell’abitazione insieme a Luana e sua madre, almeno fino al periodo di Natale.
Per questo gli inquirenti hanno cercato subito di rintracciarlo. In questo passaggio della storia entra quindi in scena il personaggio di “Sciamano Shekinà Shekinà“, nome da occultista che lo stesso Rosafio si attribuisce per la sua attività di “appassionato di spiritismo”.
Paolo Rosafio, come già detto, avrebbe lasciato la casa di Luana Costantini e di sua madre prima di Natale e aveva fatto ritorno in Puglia, in provincia di Lecce. Nell’abitazione romana ora sotto sequestro, il sedicente sciamano aveva lasciato alcuni indumenti che si sarebbe ripreso una volta tornato dal sud.
Secondo le fonti oggi, lunedì 23 gennaio, Paolo Rosafio potrebbe essere ascoltato dagli inquirenti come persona informata sui fatti, e mentre scriviamo non risulta indagato. Raggiunto dal Messaggero, Rosafio ha dichiarato:
Laura non mi rispondeva da giorni, ho provato a chiamare le sue amiche, alcuni vicini ma niente, e adesso ci sto proprio male.
A proposito della sua partenza, Rosafio riferisce di aver lasciato Roma il 27 dicembre e si suppone che dunque fino a quella data la signora Elena Bruselles fosse ancora viva. “Ci siamo sentiti a Capodanno per gli auguri, dopo è sparita”, aggiunge il sedicente sciamano.
A proposito della sua attività, Rosafio precisa: “Sono consigliere spirituale per passione” e “faccio dirette e do consigli alle persone, anche perché non posso lavorare soprattutto manualmente“. Lo sciamano, infatti, percepisce una pensione di invalidità per via di una serie di incidenti che lo hanno coinvolto in passato.
Luana Costantini faceva parte di Cubytrix, un movimento in cui Paolo Rosafio è uno dei più assidui collaboratori. La stampa parla di “setta”, anche se gli stessi fondatori precisano nel gruppo Facebook ufficiale che “siamo contro le sette di ogni tipo” e che “il satanismo che viene svolto qui non c’entra nulla con quello che potete vedere nei film”.
Cubytrix, tra le info della pagina Facebook ufficiale, si descrive come “il sistema parallelo e il cambiamento tanto atteso”, e spesso vengono sponsorizzati prodotti come olii, tavole ouija e altri accessori.
Stando agli stessi appartenenti e fondatori del movimento, Cubytrix non sarebbe una setta.
A soffiare sulla fiamma del mistero, tuttavia, ha contributo la testimonianza di un secondo uomo coinvolto in questa vicenda. Roberto, così si fa chiamare dietro pseudonimo, è stato ascoltato da Repubblica e ha rivelato un’altra verità sul caso delle due donne rinvenute morte a Roma.
In primo luogo Roberto, che Repubblica descrive come “un occultista molto conosciuto negli ambienti capitolini del paranormale”, riferisce di aver abitato in casa di Luana Costantini per diverso tempo. L’anonimo riferisce che il 31 ottobre si sarebbe rotto qualcosa nell’equilibrio di Luana a seguito di un rituale chiamato “sacrificio alla volontà dell’Eggregora Madre”, che l’anonimo mette in relazione con l’evocazione dei morti, anche se in questo blog tematico viene definito come “un’entità incorporea, spesso un gruppo di forme pensiero in grado di influenzare la mente di un gruppo di persone“.
In sostanza, il 31 ottobre in casa di Luana si sarebbe tenuto un rituale di evocazione al quale avrebbero partecipato Paolo Rosafio, Luana Costantini e un’altra amica mentre Roberto si sarebbe rifiutato rimanendo in un’altra stanza in quanto “contrario a questo genere di cose”. Roberto, soprattutto, riferisce che spesso Luana veniva tenuta lontana da certi rituali perché “non è prudente fare praticare a chi non conosce la materia“.
Quindi, in quel 31 ottobre sarebbe successo qualcosa:
Quella sera è aumentata tantissimo la nebbia e le candele sono letteralmente scoppiate. Loro [i morti, ndr] sanno chi possono prendere e chi no. Quella sera poteva finire peggio. Quando mi sono accorto di quello che stava accadendo mi sono messo a correre e ho fermato tutto. I morti potevano essere 4.
Da quel giorno, quindi, qualcosa in Luana sarebbe cambiato per sempre fino a farle perdere il controllo del corpo – “sbatteva i denti” e “distorceva le ossa” – e per questo motivo sia lui che Paolo avrebbero scelto di lasciare la casa della 54enne e della madre.
Su questa seduta del 31 ottobre, tuttavia, Paolo Rosafio smentisce: “Nessuna seduta né richiami a defunti”.
Sempre secondo Roberto, Luana Costantini avrebbe avuto un crollo emotivo che sarebbe peggiorato dopo la morte della madre.
L’occultista non specifica da quali fonti conosca queste informazioni, tuttavia afferma che la 54enne avrebbe prelevato la pensione della madre per poi contattare una spacciatore e avrebbe trascorso i giorni restanti “pippando fino al suo crollo”.
Nelle ultime ore un’amica di Luana, ascoltata dal Messaggero, ha rimesso ordine tra le informazioni circa l’occultista, lo sciamano e la stessa Luana.
In primo luogo, l’occultista aveva dichiarato a Repubblica che Luana “mi ha ospitato senza farmi pagare l’affitto”, ma l’amica dice che la 54enne “aveva affittato una camera ad un ragazzo” ma non uno qualunque: si sarebbe tratto proprio del fondatore di Cubytrix.
“Entrambe queste persone – Rosafio e l’inquilino, ndr – hanno tolto serenità a Luana“, precisa l’amica. A proposito delle droghe, l’amica è di un parere diverso:
Luana aveva timore dei farmaci, si curava naturalmente, non si era neanche vaccinata contro il Covid non per posizioni ideologiche ma solo per paura di possibili effetti collaterali figuriamoci se poteva far uso di cocaina.
Ricordiamo che gli inquirenti non hanno trovato alcuna traccia di sostanze stupefacenti all’interno dell’appartamento di via Salvadori 12. Aggiungiamo, poi, che dalle parole dell’amica si evince che la Costantini avrebbe avuto un progressivo down emotivo dal momento dell’incontro con Rosafio, che avrebbe contattato nei giorni precedenti il ritrovamento dei due corpi, preoccupata per il lungo silenzio dell’amica.
Era agitato, ho avuto l’impressione che avesse paura ma che non fosse in realtà preoccupato.
Intanto è dell’ultima ora la notizia sullo sciamano, che è stato ascoltato dagli uomini della Questura di Lecce. Gli agenti gli hanno rivolto domande concordate con i colleghi capitolini.
Come scrive Rainews, per il momento “non sarebbe emerso alcun dettaglio inquietante circa la fine delle due donne”.
La vicenda ha ancora tantissimi punti oscuri, uno dei quali è l’allontanamento di Rosafio e dell’occultista dalla casa di Luana prima della morte delle due donne.
L’occultista rivela di essere andato via “dopo un mese e mezzo” rispetto ai fatti del 31 ottobre, mentre Paolo Rosafio se ne sarebbe andato il 26 dicembre, anche se Repubblica riporta che “c’è chi giura che questa data andrebbe posticipata all’11 gennaio“.
Intanto, si attendono l’autopsia e gli esami tossicologici sui corpi delle due donne. Per il momento non ci sono indagati. Il ruolo del satanismo, dello sciamano e delle droghe in tutta la vicenda è ancora da chiarire.
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