“Ma quali aiuti dalla Cina, è tutta roba che compriamo!” – Illazioni e ingratitudine corrono sul Web
Alcune fonti “dal web” e, purtroppo, una parte della stampa che non ci va di riportare, sembrano trarre piacere dal dipingere il mondo come peggiore di quello che è. Calpestare la solidarietà, accusare chi fa qualcosa di buono di “non fare abbastanza”.
Immagina un affamato che riceva un pesce, per poi lamentarsi di aver ricevuto “solo” un tonno appena pescato e non un raffinato branzino cucinato di tutto punto.
O di incontrare un ingegnere edile e la sua squadra che, vedendoti senza tetto, si impegni a costruirti una bella casetta per pochi soldi salvo poi sentirsi dire
Se volevi aiutarmi dovevi farlo gratis, io ti ho pagato quindi non ti devo niente! Vattene via prima che ti cacci
Sarebbe una prova di ingratitudine, vero?
È quello che in molte pagine a trazione “sovranista” sta succedendo ai Cinesi per la colpa grave di aver deciso di vendere all’Italia, in via prioritaria, le preziose apparecchiature di cui il nostro Sistema Sanitario Nazionale al collasso a causa della Pandemia ha grande bisogno.
Da parte cinese è arrivata la garanzia a Di Maio che le commesse italiane saranno messe in priorità tra le aziende cinesi per l’acquisto di ventilatori polmonari, una richiesta che oggi non è solo italiana ma di molti altri paesi europei
La Cina si prepara quindi ad inviare aiuti massicci all’Italia. Nella telefonata tra Di Maio e il suo omologo Wang Yi si è infatti discusso dell’opportunità di avviare una grande cooperazione sanitaria e tecnologica tra i due Paesi in favore dell’Italia, che ora si trova ad affrontare l’emergenza coronavirus con grandi difficoltà. La firma dei contratti per far arrivare gli aiuti potrebbe arrivare già nelle prossime ore e Wang Yi ha detto a Di Maio che seguirà questa partita personalmente.
L’Italia sarà inoltre, in un mondo dove Amuchina e mascherine protettive sono arrivate a causa della loro scarsità a prezzi tali da convincere l’Italiano medio ad improbabili alchimie per costruire gli oggetti del desiderio in casa, oggetto dell’invio di
100mila mascherine di massima tecnologia e 20 mila tute protettive all’Italia, oltre che 50 mila tamponi per effettuare nuovi test. E’ quanto si apprende al termine del colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il suo omologo Wang Yi, che ha assicurato che in queste ore da parte del governo cinese è stata data chiara indicazione alle loro aziende di esportare 2 milioni di mascherine mediche ordinarie all’Italia per l’emergenza coronavirus.
Insieme a mascherine e respiratori polmonari arriveranno dalla Cina anche “medici specializzati che hanno affrontato per primi il picco dell’emergenza coronavirus”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi DI Maio. “Non che ai nostri medici serva qualcuno che gli insegni il lavoro” ma i medici cinesi “sono stati i primi” e potranno portare la loro esperienza, ha spiegato.
Importante è il supporto dei medici: l’esperienza, ed il supporto al nostro personale sanitario stanco dopo dure settimane di emergenza, e con la parte più dura ancora da venire, non ha prezzo.
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