Ci segnalano i nostri contatti una pagina pubblica, a dire il vero solo una delle tante che fa cassa con post disturbanti creati con l’intelligenza artificiale. Si tratta dell’uso disturbante delle AI nei post slop, corollario della teoria della “Internet Morta”
Ovvero contenuti a basso costo creati con la proliferazione delle AI vengono dati in pasto ad eserciti di boccaloni fomentati da troll, utenti generati con AI per fomentarli con commenti artificiali e cacciatori di viralità.
Si chiama “Dead Internet Theory” perché, come in un film di zombie, davanti a visioni del genere non distingui il vivo dal morti, la AI dall’utente reale, il troll dal disinformato boccalone.
Nei due casi segnalati abbiamo contenuti del tutto inattinenti con foto in AI disturbanti. Un presunto “programma di viaggio” con foto di bambini con nasi e braccia sovrannumerarie e orde di utenti pronti a pregare per loro e invocare dottori.
È l’evoluzione più assurda delle “Pagine dell’Amen”, tentativi di pescare per interazioni dove la stessa caccia al contenuto virale viene ora subappaltata ad un bot.
I social sono ormai una landa zombie. Presto saranno i bot la maggioranza.
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