L’Uomo discende dalla scimmia? Non in linea retta
Uno dei principali argomenti dei negazionisti dell’evoluzione (esistono anche loro, ahinoi) è che non è vero che l’Uomo discende dalla scimmia perché altrimenti “dove sarebbero finite le scimmie”?
In realtà si tratta del tipico esempio di ignoranza in cui il complottista si fa le domande da solo, sbagliate, e si fornisce da solo risposte non meno sbagliate.
Complice anche una semplificazione che tutti conosciamo.
L’Uomo discende dalla scimmia? Non in linea retta
Avrete visto a scuola il disegno con uomini e scimmie in linea retta, le scimmie sul retro e gli uomini sul davanti a suggerire continuità.
Ma l’antropogenesi, o ominazione che dir si voglia, è una cosa del tutto diversa.
L’ominazione è più simile ad un cespuglio: storicamente, diversi omininimi sono esistiti nello stesso tempo in diversi luoghi della Terra.
A volte, anzi, spesso, anche nello stesso luogo.
Alcuni di noi Homo Sapiens recano nel loro DNA tracce di antiche ibridazioni con l’Homo Neandhertalensis. Molto scalpore, quasi come un “gossip preistorico”, ha portato la scoperta di ibridi tra l’Homo Sapiens e l’Uomo di Denisova.
Esiste un folto sottobosco, quasi un cespuglio di nostri “antichi cugini”, che hanno vissuto con noi come le diverse scimmie coesistono assieme.
Alla fine, essi si sono estinti, continuando a vivere con le loro tracce genetiche lasciate nella nostra stirpe.
Esiste infatti una sola specie umana, l’Homo Sapiens, unica nel genus homo, che un tempo fu un ricco cespuglio dove ormai ogni ramo tranne il nostro è per sempre disseccato.
Fino a quel momento, noi ed i nostri “progenitori” abbiamo marciato assieme, o ci siamo “mancati di poco”, vedendo i loro discendenti vivere e morire nel nostro stesso tempo.
Finché siamo rimasti soli a portare alta la torcia del genus Homo, che peraltro la comunità scientifica vorrebbe talvolta ripiegata nel Pan per ragioni tassonomiche.
Cosa sono gli ominimi?
Molti di voi ricorderanno le vecchie suddivisioni tassonomiche, quelle che derivano direttamente dall’opera di Linneo. Le avrete ancora studiate, e il primo esempio che vi viene fatto è cercare nelle tavole tassonomiche la nostra specie… l’essere umano così come lo conosciamo, l’homo sapiens sapiens. Noi. E lo rifaremo, con un piccolo aiuto di Focus
Regno: Animale
Phylum: Cordata (animali che allo stadio embrionale sono dotati di una corda dorsale)
Ordine: Primati (comprende lemuri, galagidi, tarsi, scimmie, scimmie antropomorfe e umani)
Famiglia: Hominidae (comprende l’uomo moderno e i nostri progenitori estinti come l’Ardipiteco e l’Australopiteco)
Genere: Homo
Specie: Sapiens
Ma il crescere delle scoperte ci ha dimostrato che non basta parlare della famiglia, e che quando parliamo di specie, spesso lo facciamo in modo vago ed inesatto, colloquiale (da cui, le virgolette).
Si è dovuta creare così una nuova classificazione per inserirvi la “nuova specie umana estinta” e tutte le altre “specie umane estinte” del passato
Famiglia: Hominidae (comprende l’uomo moderno, i gorilla e gli oranghi)
Sottofamiglia: Homininae (comprende gorilla, scimpanzè e umani)
Tribù: Hominini (umani e progenitori estinti. Quelli che nella vecchia classificazione erano Hominidae)
Genere: Homo
Specie: Sapiens
Quindi, è ancora esatto parlare di ominidi, ma le somiglianze genetiche tra uomini e scimmie, ed un nuovo fattore di cui parleremo hanno reso necessaria una riorganizzazione.
In passato infatti, la divisione uomo-scimmia avveniva al livello di genere: dagli ominidi si divideva il genere homo ed il genere pan.
Attualmente dagli Ominidi si diramano i Pongidi (per gli amici, la sottofamiglia da cui deriva l’Orango) egli Ominini, dai quali si dirama la tribù degli Homininae (che comprende i nostri antenati e quelli dei Gorilla), che a loro volta si diramano in Hominini o Ominini che dir si voglia (singolare: Ominino) da un lato, in Gorillini dall’altro.
Dai Gorillini si arriva al Genere Gorilla, quello delle specie di Gorilla esistenti. Dagli Ominini si arriva al genere Homo, da un lato, ed al genere Pan, quello degli scimpanzé, dall’altro.
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