Ci sono articoli che, semplicemente, nel loro troppo semplificare rendono la realtà artefatta.
Esiste una buona regola nel giornalismo che, sia pur non giornalisti noi stessi, amiamo seguire. Se una notizia è troppo fresca, se dando lo scoop si fa indinniare (sic!) abbastanza gente da avere un immediato rientro in click, allora è il caso di fermarsi ed attendere.
Così facendo, abbiamo perso diversi lettori che ci hanno chiesto il fact checking immediato e, scontenti di non averlo avuto in giornata, sono andati a chiederlo altrove. Ma siamo sempre stati certi che la fretta è cattiva consigliera. E chi vuole essere il primo a condividere il “link che scotta” con gli amici, spesso sbaglia.
Come è accaduto con l’ultima follia del fisco, che secondo il Giornale vuole sapere quando il commerciante va in ferie. Con obbligo a suo carico di “pattuire con il potere pubblico quando decide di chiudere”.
Il casus belli è lo scontrino elettronico. Sapete come funziona: abbiamo nuove casse che automaticamente comunicano con un server dell’Agenzia delle Entrate i dati di entrate e uscite.
Sapete, quelli che un esercente onesto comunque in passato era tenuto a consegnare al proprio commercialista perché fossero inviati da lui con sistema elettronico Entratel all’Agenzia stessa.
Quindi, dal punto di vista tecnico non cambia molto, se non il salto di una tappa nell’indotto, laddove ricavi e perdite non dovranno più essere collazionati e inviati mediante il commercialista stesso, ma mediante un registratore di cassa di nuovo modello.
Registratore di cassa che, ovviamente registra data e ora di ogni prestazione, se non altro perché le stesse pervengono ad una certa data ognuna con indicazione di ora di emissione.
Scopriamo che scondo il Giornale ciò porterebbe ad un intollerabile abuso.
A questo si aggiunge un altro affare: lo Stato vuole pretende di conoscere dall’esercente anche le chiusure settimanali e le ferie. Deve insomma pattuire con il potere pubblico quando decide di chiudere o più banalmente farsi una vacanza.
Deve comunicarlo obbligatoriamente e, se non lo fa, rischia una sanzione. Una multa che certifica la mancanza di libertà di un libero professionista in questo Paese affogato da uno Stato burocrate e dirigista. L’interruzione dell’attività, così come le altre decisioni, dovrebbero essere decise in piena libertà dal commerciante. E invece il leviatano vuole sapere tutto. Anche quando decidi di stare a casa perché malato. È l’ultimo comandamento del grande occhio del Big Brother, così come raccontato da George Orwell nel capolavoro “1984”.
Parafrasando Mark Twain, possiamo affermare che ogni notizia di una futura distopia è da considerarsi grandemente esagerata.
Semplicemente, non esiste nessun obbligo a carico dell’Esercente di patteggiare le proprie vacanze con chicchessia, bensì una serie di indicazioni fornite su come dovrebbe essere correttamente programmato il registratore di cassa.
Ovviamente, con un programma uniforme per tutti gli esercenti e tarato per evitare abusi.
Nel caso di interruzione dell’attività per chiusura settimanale, chiusura domenicale, ferie, chiusura per eventi eccezionali, attività stagionale o qualsiasi altra ipotesi di interruzione della trasmissione (non causata da malfunzionamenti tecnici dell’apparecchio), il Registratore Telematico, alla prima trasmissione successiva ovvero all’ultima trasmissione utile, provvede all’elaborazione e all’invio di un unico file contenente la totalità dei dati (ad importo zero) relativi al periodo di interruzione, per i quali l’esercente non ha effettuato l’operazione di chiusura giornaliera
Quindi ipotizziamo che il nostro amico esercente decida di chiudere.
Cosa deve comunicare? Assolutamente niente.
Cosa deve fare? Si deve preoccupare che il proprio Registratore Telematico, dopo essere stato spento per le due settimane di ferie, con la prima comunicazione invii l’equivalente di un
Buongiorno, ecco le comunicazioni della giornata. Le comunicazioni delle giornate precedenti ovviamente non ci saranno perché il Registratore di Cassa era spento, e non perché qui siamo tutti degli evasori fiscali che non battiamo scontrini per settimane. Tanti saluti, il vostro amichevole Registratore Telematico di quartiere
E basta.
Tutto qui.
È lapalissiano che se, come da linee guida per il software interno ai Registratori Telematici, gli stessi debbano giornalmente trasmettere copia degli scontrini, nei giorni in cui non sono accesi non trasmetteranno niente.
Lapalissiano che il giorno dopo la mancata accensione trasmetteranno il dato relativo alla loro assenza.
È anche lapalissiano che avere un Registratore Telematico non in regola è come non averlo affatto.
Immaginate per esempio un tassametro che possa essere spento, acceso o taroccato a piacimento da un ipotetico tassista disonesto. O ipotizzate di comprare una macchina usata sapendo che il contachilometri di quel modello è particolarmente taroccabile, anzi basta davvero come ipotizzato dai giovani protagonisti del film Una pazza giornata di vacanza lasciare la macchina sul ponte in retromarcia per un paio di giorni per ottenere un contachilometri azzerato.
A questo punto, sarebbe meglio non avere affatto alcuno strumento su cui basarsi che uno strumento platealmente inesatto.
Quindi tutti i Registratori Telematici, a prescindere dalla marca, devono inviare i dati nelle stesse modalità e con le stesse garanzie. E tutti i Registratori Telematici, ove inattivi per un lungo periodo, trasmetteranno con la prima comunicazione il lapalissiano fatto che nel periodo in cui erano inattivi non sono stati emessi scontrini.
Le informazioni saranno trasmesse in real time all’Agenzia delle Entrate, che dal 1° gennaio 2020 ha la possibilità di tenere traccia delle “abitudini” di ogni singolo esercente.
Questo non significa certo che bisognerà pattuire con l’Erario quando andare in ferie, chiedere se si può chiudere prima dell’orario consentito, concedersi qualche giorno di riposo in caso di malattia o altro. Non è stato introdotto un nuovo assurdo obbligo di legge, come riportato da molte testate di informazione dopo l’articolo dai toni evidentemente provocatori pubblicato dal Giornale.
L’interruzione temporanea della propria attività imprenditoriale resterà libera scelta del contribuente.
Come sempre è stato e come sempre sarà.
E come il vostro commercialista ha sempre saputo quando chiudevate per ferie e come le vostre registrazioni contabili hanno sempre riportato i periodi di ferie.
Anche perché, in caso di problemi tecnici il citato documento prevede modalità per contattare l’Agenzia delle Entrate e segnalare il disservizio (ad esempio dato da un Registratore Telematico danneggiato o da problemi di connettività) senza pagar alcun dazio.
Cosa che, ovviamente, richiede che il sistema possa riconoscere un dispositivo correttamente funzionante da uno danneggiato, in primo luogo.
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