A lungo andare le catene di Sant’Antonio diventano disinformazione prima e bufala poi. Un messaggio datato 2017 è ritornato in auge nonostante la nostra analisi di due anni fa (leggi l’articolo) che avevamo catalogato con il tag precisazioni in quanto era ancora fresco di pubblicazione:
Mentre nella nostra vecchia analisi parlavamo di precisazioni, oggi ci ritroviamo a parlare di bufala, essendo questo appello oltremodo datato. Torniamo sull’argomento in quanto l’appello è comparso nuovamente il 4 gennaio anche su Facebook, a distanza di ben due anni:
Come avevamo riportato nella nostra precedente analisi, Willy ha trovato casa, come riportava un post pubblicato il 17 settembre 2017:
Ora, ciò che serenamente vi invitiamo a comprendere e accettare è che le catene inoltrate sulla bacheca o attraverso le chat di WhatsApp si rivelano molto spesso prive di fondamento, perché frutto di una condivisione compulsiva e non corredata da fonti attendibili. Willy ha trovato casa nel settembre del 2017 e questa catena non ha più ragione di esistere.
Parliamo di bufala, quindi, perché Willy ha trovato casa da circa un anno e mezzo.
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