Molti avranno sentito la paraetimologia dell’origine della parola canguro: la solita storiella “risarcitoria” che sbeffeggia i colonizzatori lodando astuzia e ingenuità dei colonizzati. Un bel messaggio per carità, ma che non vale la pena certo diffondere mediante bufale.
Secondo la storiella i coloni inglesi avrebbero approcciato un gruppo di aborigeni chiedendo il nome dello strano animale salterino che avevano incontrato, per sentirsi dire qualcosa traducibile con “Non lo so/non so come si chiami”. Convinti di aver compreso tutto, i coloni chiamarono l’animale “canguru” o “kangaroo”, ovvero “Non lo so”.
Il mito compare in una versione romanzata nel film Idiocracy, dove l’uomo del presente Joe Bauers si sveglia in un mondo futuro popolato esclusivamente da stupidi e per un simile errore viene ribattezzato “Non sicuro” e nominato l’Uomo più intelligente del Pianeta Terra.
In realtà nel diciottesimo secolo non c’era “una tribù di Aborigeni” nel senso inferito dalla storiella di “una cultura vale per tutti”, ma ben 700 tribù con 250 lingue diverse.
In una di queste 250 lingue, il Guguu Ymithirr di Botany Bay, il Canguro delle Rocce o wallaroo robusto veniva chiamato col nome di gangaru o kangaroo.
Infatti in alcune di queste 250 lingue venivano dati diversi nomi per animali simili ma non coincidenti: il citato Guguu Ymithirr definiva il wallaroo robusto “kangaroo”, mentre dal Dharuk di Port Jackson nascono i termini wallaroo e wallaby, usati per le cinquanta del genere Macropus, distinte però per dimensioni.
In dharuk, riassumendo, il wallaby era più piccolo del wallaroo che era a sua volta più piccolo del kangaroo.
Ovviamente, in un caso in cui il linguaggio diviene una convenzione nata dall’uso e dal territorio, i coloni cominciarono ad usare Kangaroo per tutti i Macropus che inconrarono nella via.
Arrivati nel territorio dei Baagandji di Botany Bay i coloni continuarono a usare kangaroo, derivato di ganguru, come termine universale, ma i Baagandji non avevano il termine gangaru.
Pensarono quindi fosse una parola dei coloni, che si riferiva ad animali portati dai coloni, ad esempio i cavalli.
Va infatti detto che non si poteva ragionevomente pretendere da un aborigeno la conoscenza dei 250 linguaggi parlati nel territorio australiano: non più di quanto possiamo pretendere che un romano moderno conosca fin dalla nascita tutte le lingue europee e i loro dialetti.
La parola canguro non è una “Parola aborigena che significa non lo so”, ma una parola del Guguu Ymithirr usata originariamente per definire il wallaroo robusto, diffusa involontariamente in altri linguaggi della zona, come il Baagandji, come termine per indicare i “nuovi animali” portati dai coloni, ad esempio i cavalli.
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