L’OMS e il Ministero della Sanità Spagnolo dicono “non comprate dalla Cina”
Le bufale sono peggiori dei virus: si evolvono, con piccoli cambiamenti per tornare ad infettare gli “indinniati speciali”, gli xenofobi, i prevenuti e le persone dall’ormai leggendario livello socioculturale basso.
In questo caso gli amici e colleghi fact checker di Maldito Bulo (Maledetta Bufala) ci segnalano una bufala che è un Voltron di viralità che abbiamo già visto.
Ricordate la definizione di Bufala Voltron vero? Come nella serie animata in cui cinque leoni robot si uniscono per formare un invincibile spadaccino robot, diverse bufale si riuniscono per formare una bufala marginalmente simile alla bufala che ne costituisce il nucleo, ma che porta gli indinniati speciali a replicare
Ma voi avete sbuffalato (sic!) quella di prima, Bufale è la Buffala che non sbuffala la buffala nuova, quindi ora è vero
Ma se gli ingredienti sono falsi, non che la bufala diventa vera per magia.
Bollendo in un pentolone veleno per ratti, urina e chiodi non ottieni certo la vellutata di crema della nonna, ma sempre un veleno.
La bufala dell’OMS e del Ministero della Sanità Spagnolo che dice “non comprate dalla Cina”
La bufala si presenta in una forma che abbiamo visto anche da noi.
Una serie di presunte lettere fotografate e che i bufalari spergiurano di aver ricevuto al loro domicilio. La struttura è la stessa di quella volta che alcuni bufalari diffamatori decisero di fotografare lettere della Lega del Filo d’Oro, nota associazione di beneficienza, dicendo di aver trovato nelle buste diversi veleni pericolosissimi.
Lettere che contengono una variante dei grotteschi inviti ad evitare gli esercizi commerciali gestiti da orientali (cosa già vista anche da noi) più l’invito a boicottare le grandi catene di distribuzione con prodotti di origine cinese sugli scaffali, indirettamente minacciando esercenti come Lidl e Aldi di boicottaggi se non si piegheranno a quello, che a tutti gli effetti, è solo un prurito sinifobo.
Non solo in quelle lettere il Ministero della Sanità è indicato con un’intestazione erronea, non solo una comunicazione di tale rilevanza non arriverebbe mai con la posta ordinaria, non solo nessun Ministero o Ente Europeo lancerebbe diktat a catene di negozi a caso come il leggendario Homer Simpson che scrivendo una recensione di un ristorante non riesce a trattenersi dal desiderio di inserirvi vaghe minacce alle Nazioni Unite, ma:
- Il Ministero della Sanità locale ha direttamente smentito coi colleghi la notizia
- L’OMS ha diramato informazioni di segno opposto.
Ve l’avevamo anche detto, ricordate? E ora ve lo ricordiamo
Ebbene, tra i primi a tranquillizzare tutti vi è stato Christian Lindmeier, portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In una conferenza stampa tenutasi a Ginevra, infatti, Lindmeier ha assicurato che ricevere pacchi dalla Cina non comporta alcun rischio di contagio, perché il virus analogamente ad altri non sopravvive a lungo sulle superfici. “Se io tossisco sulla mano e passo un telefono, per esempio, ci può essere contagio, ma il tempo di sopravvivenza del virus è molto, molto ridotto e forse dopo mezzora non può più contaminare le persone”, ha specificato il portavoce dell’OMS. Tenendo presenti le distanze tra la Cina e l’Italia, i pacchi impiegano giorni se non settimane per arrivare, col risultato che qualunque traccia del virus eventualmente presente su di essi sarebbe sparita da tempo.
Il virus ha bisogno di materia vivente per replicarsi, è così che funziona.
E, ovviamente, muore se non vi è contagio da animale ad animale, o da animale a essere, e sicuramente non sopravvive neppure il tempo dello stoccaggio di una merce.
Non c’è bisogno di affidarsi a lettere di dubbia provenienza perché “le avete viste su Internet”.
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