Editoriale

L’odissea Green Pass di un nostro lettore, una richiesta di aiuto

Il Green Pass è sicuramente uno strumento assai utile. Nelle intenzioni dei suoi creatori ha il gran vantaggio di consentire di risparmiare moltissimo tempo, e provare in ogni momento il proprio status vaccinale, o alternativamente la presenza di tamponi effettuati o la guarigione da Covid.

Un nostro lettore, D. di Vibo Valentia, però ci ha parlato di una Odissea Green Pass, vissuta sulla sua pelle.

Va detto che il problema dell'”odissea Green Pass” non è un problema diffuso a tutti gli utenti, ma riguarda una tipologia particolare. Ovvero coloro che hanno ricevuto la vaccinazione eterologa a seguito della nuova destinazione di uso dei preparati Astrazeneca e Johnson&Johnson per gli over 60.

Tipologia di utenti che, caso noto, si ritrova ad avere un certificato che non riporta la dose di preparato mRNA, rimanendo bloccata nel limbo della prima dose, col Green Pass “valido fino alla prossima dose” e riportante “una dose su due di Astrazeneca”.

Problema non da poco quando ha iniziato a verificarsi, e di importanza capitale in un periodo in cui si parla di estendere l’uso del Green Pass non solo ai viaggi al di fuori del territorio Italiano e determinate attività, ma ad un ventaglio di attività potenzialmente assai più ampio e comprensivo di diversi ambiti della vita sociale e di relazione.

Problema che il Ministero, invero, sta cercando di risolvere, tra mail e segnalazioni.

Purtroppo, ad oggi, non tutti hanno risolto il problema.

Alleghiamo la mail ricevuta, con permesso e liberatoria, senza alcuna modifica o interpolazione.

Buongiorno,
desideravo segnalare il mio caso riguardante la mancata ricezione del Green Pass.

Ho completato il ciclo vaccinale il 15 giugno. Ho ricevuto Astrazeneca come prima dose e Pfizer come seconda.
Ora, a distanza di oltre un mese, nessun Green Pass é stato ancora GENERAT.O.
Al numero 1500 e all’indirizzo mail codice.dgc@sanita.it mi é stato detto che i miei dati non sono pervenuti dalla regione di somministrazione (Calabria) alla piattaforma nazionale.

Ho provato a inviare un messaggio Whatsapp al numero di assistenza istituito dalla regione (09617897759). Ma mi é stato drasticamente detto di seguire le istruzioni delle FAQ del sito Rcovid.it.. Dopo aver scorso le varie domande e risposte delle FAQ di quel sito, l’unica cosa rimasta da fare é stata quella di compilare la sezione “fare una richiesta”. Ma senza ricevere alcuna risposta.

Mi son recato allora al centro vaccinale, dove un operatore della Protezione Civile, cordiale e disponibile, ha cercato i miei dati inserendo il mio codice fiscale: il ciclo vaccinale risultava completato e i dati correttamente inviati all’anagrafe vaccinale. Aggiungendo che dalla loro piattaforma non era possibile inviare nuovamente gli stessi dati. Azione che poteva essere svolta dall’ASP di Vibo Valentia, mi é stato detto. Presso l’ASP si é verificata la stessa storia. Tramite codice fiscale hanno verificato che tutti i dati risultano correttamente inseriti, e che loro non possono fare altro. Di rivolgermi alla mail vaccini@regione.calabria.it.. Ma niente, non hanno compreso nemmeno di cosa stessi parlando.

Concludo dicendo che ho cercato in tutti i modi di sollecitare la risoluzione di un problema non creato da me, ma da una falla del sistema. Ho cercato di scomporre l’iter dei passaggi di dati, chiedendo a ciascun livello un’azione che risolvesse la problematica.

Si tratta semplicemente di trasmettere dei dati, o trasmetterli nuovamente, dalla Regione Calabria alla piattaforma nazionale, per poter beneficiare di un Pass di cui ho pienamente maturato il diritto. Ma sembra che nessuno sia in grado di effettuare questo provvidenziale click.

Sarebbe mio diritto poter prendere un aereo, un treno a lunga percorrenza, entrare in un palasport, visitare una mostra, cenare in inverno in un ristornate al chiuso.
Oppure ogni mattina, prima di iniziare la giornata, dovrò effettuare un tampone da portare con me e da rinnovare prontamente il giorno seguente?

Con questa lettera spero che da qualce parte possa arrivare un suggerimento, un aiuto.
D[.]
Vibo Valentia

Il nostro lettore, che aggiunge di aver “inviato una mail ad un ingegnere della protezione civile presso la Regione Calabria” resta pertanto in attesa di aiuto, da parte di chiunque possa fornirgli le risposte che, come abbiamo avuto modo di approfondire, molti aspettano specialmente in questi giorni.

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