Lodi, alunna disabile in classe: genitori tengono a casa i figli per protesta
Il 30 ottobre Il Giorno ha pubblicato un articolo che interessa una scuola primaria di Cornegliano Laudense (Lodi), secondo il quale i genitori avrebbero scelto di protestare contro la presenza di una bambina disabile non mandando i figli a scuola. Questo, almeno è ciò che emerge dal titolo.
La protesta è durata un giorno, e alla base della protesta ci sarebbero le difficoltà dovute alla presenza di un’alunna disabile in classe. L’episodio ha avuto luogo l’11 ottobre, ma la stampa ne è venuta a conoscenza nelle ultime ore per via di una circolare diramata dalla scuola, nella quale si rammentano i valori dell’inclusione a tutte le persone coinvolte. A questo indirizzo è possibile leggere la nota, nella quale leggiamo:
Una idea, quella dell’inclusione, che oggi più che in passato deve essere difesa e protetta; con il procedere concreto e quotidiano che trova il suo significato ultimo nella progettazione, nella formazione e nella ricerca del benessere di tutti i ragazzi e di tutti i genitori che hanno deciso di affidare le sorti educative e umane dei loro figli alla nostra scuola.
I docenti hanno risposto con una manifestazione e la dirigente Stefania Manin ha chiesto un incontro con le famiglie per venire a capo della situazione. Nello stesso articolo, tuttavia, leggiamo che uno dei padri che avrebbero scelto di non mandare i figli a scuole per un giorno come gesto di protesta, ha parlato con l’Ansa e ha spiegato che: “Non sarebbe stata contro l’inserimento scolastico della bambina ma per risposte giudicate inadeguate o mancanti, da parte della scuola, a fronte di difficoltà lamentate per problemi di comportamento dell’alunna in classe“.
Sul Giorno di ieri, 1 novembre, leggiamo che la bambina è affetta da una disabilità psichica “che la porterebbe ad avere deficit comportamentali in classe“, per questo i genitori hanno protestato per chiedere misure adeguate su una situazione che permane dall’inizio dell’anno scolastico, durante il quale si sarebbero verificati episodi di aggressività “con addirittura una brocca lanciata all’indirizzo di una compagna provocando il sanguinamento del naso”.
Le famiglie lamentano il mancato intervento della scuola. Alcuni insegnanti hanno parlato di discriminazione scolastica. La dirigente Manin, parlando con Il Giorno, ha detto: “Capisco le preoccupazioni dei genitori, ma bastava parlarne con noi per capire che il nostro istituto sta facendo tutto il possibile”. Intanto, all’assemblea hanno partecipato i genitori, le insegnanti e un rappresentante del Provveditorato, ma sulla vicenda vuole intervenire anche il Comune di Cornegliano Laudense nella persona del sindaco Claudio Moneta, che ha dichiarato che la prossima settimana organizzerà un incontro per approfondire la vicenda.
Parliamo di precisazioni, quindi, perché la scelta delle famiglie di non mandare i figli a scuola per un giorno non era dovuta alla presenza della bambina disabile in classe, bensì a un certo suo comportamento sul quale la scuola, affermano, non sarebbe mai intervenuta.
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