Lo yacht dell’oligarca pronto per l’asta: questo uno degli effetti delle sanzioni, tra le quali i sequestri pioggia di beni degli oligarchi russi anche all’estero. A niente sono valsi i tentativi frettolosi di far “sparire” le costosissime barche spegnendo i transponder e richiamandole in fretta e furia in porti amici.
Talvolta gli yacht finiscono sequestrati. In questo caso anche valutati per essere rivenduti. Come è successo al Royal Romance, imbarcazione di stralusso progettata dai rinomati progettisti Olandesi di De Voogt e costruito da Feadship con una piscina e alloggi di lusso per 14 passeggeri e 22 marinai.
Imbarcazione di proprietà di Viktor Medvedchuk, politico Ucraino filoputinista, tanto vicino a Putin da essere padrino della figlia Daria, definito a 68 anni il “principe oscuro” dei filoRussi nell’Ucraina invasa.
Uno scambio di prigioneri ha fatto in modo che riottenesse la libertà: è improbabile riveda mai più però il suo costosissimo yacht, in una versione reale della canzone “Sulla barca dell’Oligarca” di Checco Zalone.
Lo riferisce ARMA, l’agenzia Ucraina che si occupa del recupero e la gestione dei beni, che evidenzia come una simile situazione sia senza precedenti nella storia Ucraina, ma assai probabilmente destinata a ripetersi con ogni bene sottratto agli oligarchi in situazioni simili, resa possibile dallo svincolo da parte delle autorità Croate che hanno trasferito il bene alle autorità Ucraine per la valutazione di rito.
Il denaro ovviamente sarà usato dal governo di Kiev per la ricostruzione dell’Ucraina costantemente martoriata dalla brutale invasione Russa.
Non è il primo caso di un oligarca che vede i suoi lussi sequestrati finire all’asta, ma il primo in cui un politico filoRusso vedrà i suoi averi usati per ricostruire quello che il suo “amico” ha devastato.
A settembre fu il turno dell’oligarca Dmitry Pumpyansky, miliardario arricchitosi con la produzione di tubi per gasdotti, che vide il suo amato yacht Axioma (munito di cinema, piscina e palestra) ad un acquirente rimasto ignoto per 37,5 milioni di dollari, confluiti nelle casse della banca JP Morgan con quale l’oligarca aveva contratto un debito che la banca d’affari ha così riscosso.
Foto di copertina e di articolo raffigurante il Royal Romance, di Tjerk Zweers – Flickr Webside, CC BY 2.0, Link
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