Lo studio sul booster che rallenta la guarigione dice tutt’altro: attenzione.
Ci è stato segnalato Lo studio sul booster che rallenta la guarigione dice tutt’altro: attenzione la cui interpretazione prevalente tra i novax è l’esistenza di uno studio sul booster che rallenta la guarigione da COVID19.
Lo studio esiste, ma non dice quello che che si adduce riferisca.
Il problema delle condivisioni è sempre quello: tutti condividono, nessuno legge. E di “studi che combattono il mainstream” ce ne sono troppi. Spesso sono studi letti in modo inaccurato o con forti bias di conferma, spesso non sono neppure studi.
Leggiamo assieme lo studio. Che innanzitutto non è uno studio fatto e finito ma una lettera all’editore. Un paper preliminare che suggerisce l’analisi dei tempi di incubazione della variante Omicron alla luce delle prospettive ormai mondiali di ridurre se non eliminare i tempi di isolamento dei malati.
Lo studio esamina quindi un campione (che gli studiosi ammettono essere sin troppo ristretto per essere conclusivo) di malati esaminati tra Luglio 2021 e Gennaio 2022.
Campione che ovviamente non può comprendere Omicron BA5 ma si basa sul raffronto tra Delta e Omicron BA1.
Lo studio precisa che il campione è stato scelto per essere il più possibile omogeneo, salvo per il fatto che il campione Omicron BA1 aveva un numero maggiore di persone col booster.
In nessuna parte dello studio nessuno dei coinvolti trae la conclusione che il booster influisca sullo stato del contagio.
Anzi tra le conclusioni leggiamo questo illuminante brano
Although vaccination has been shown to reduce the incidence of infection and the severity of disease, we did not find large differences in the median duration of viral shedding among participants who were unvaccinated, those who were vaccinated but not boosted, and those who were vaccinated and boosted.
Traducibile con
“Sebbene la vaccinazione si sia dimostrata efficace nel ridurre l’incidenza di infezione e severità della malattia, non abbiamo riscotrato grandi differenze nella durata mediana dello spargimento virale tra partecipanti non vaccinati, vaccinati ma non con booster e coloro che hanno ricevuto vaccino e booster.
Premettendo la natura dello studio, lo stesso studio certifica che il vaccino non aumenta il tempo in cui il malato è contagioso perché non influisce sul tempo stesso.
Influisce sulla severità della malattia e l’infezione.
Ti ammali di meno, hai sintomi meno gravi, vai in ospedale di meno e muori di meno. Se ti ammali, dice lo studio basato su Omicron BA1 e Delta, contagi sia Omicron BA1 che Delta.
L’assunto presentato nelle condivisioni è pertanto erroneo.
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