“Lo hanno ammazzato di botte”, ma il carabiniere aggredito a Milano è fortunatamente ancora vivo
La notizia del carabiniere aggredito a Milano è nota dal mese di giugno 2020, quando nei pressi di piazzale Loreto, alle 3 della notte tra il 20 e il 21, si consumava una violenta rissa. La notizia ci viene segnalata dai nostri lettori che ci chiedono verifica su un articolo pubblicato su Rassegna Stampa e condiviso ancora oggi. Rassegna Stampa cita come fonte l’articolo pubblicato su Libero Quotidiano il 21 giugno 2020. Libero, a sua volta, citava una ricostruzione pubblicata sul Giornale lo stesso giorno. Secondo fonti vicine al Giornale mentre si consumava la rissa un maresciallo capo di 50 anni, in quel momento non in servizio, era intervenuto per sedare la rissa, ma era stato aggredito dalle persone coinvolte.
La versione del Giornale
Il tragico episodio è riportato dal Giornale come documentato da due “fonti attendibili”.
Secondo quanto risulta al Giornale.it, almeno 8-10 persone, probabilmente straniere, lo avrebbero colpito. “Lo hanno distrutto di botte”, dice una fonte. Nel parapiglia volano calci, pugni, sedie. Per fortuna il maresciallo riesce a non farsi sfilare dai pantaloni la pistola. Intorno alle 3.50 l’ambulanza intervenuta sul posto decide di trasferire il militare al Fatebenefratelli in codice giallo. Uno dei contendenti, invece, uno straniero di 31 anni, viene portato al San Raffaele. Il militare ha avuto la peggio: a quanto risulta al Giornale.it, avrebbe subito ferite al volto, alla testa e all’emitorace. Si sarebbe salvato, raccontano, solo perché di mole imponente. “Altrimenti sarebbe finita molto peggio”.
La formula dubitativa: “probabilmente stranieri” e “almeno 8-10 persone”
È evidente la formula dubitativa usata dall’articolista, che parla di “almeno 8-10 persone” (lo riferisce la fonte) “probabilmente straniere”. Al contrario dell’espressione, sicuramente colloquiale trattandosi di un virgolettato, usata da Libero (“lo hanno ammazzato di botte”) emerge che il carabiniere sia sopravvissuto all’aggressione.
Inoltre, nella conclusione dell’articolo, notiamo che le indagini ancora in corso non sono ancora concluse in quanto gli aggressori non sono ancora stati individuati, dunque non è possibile conoscerne l’identità e tanto meno la nazionalità.
Altre ricostruzioni
Su altri quotidiani leggiamo versioni leggermente differenti. Il 21 giugno 2020 Fanpage riportava che l’aggressione stava avvenendo intorno alle 3 del mattino nei pressi di piazzale Loreto, a Milano, e vedeva coinvolti 4 ragazzi – non 8-10, quindi – e il caos era stato segnalato da alcuni residenti che avevano allertato le forze dell’ordine. Sul posto erano arrivate due pattuglie e un maresciallo capo di 50 anni. All’arrivo delle pattuglie gli aggressori si erano dati alla macchia, ma non prima di pestare il militare intervenuto per primo. Datisi alla fuga, gli aggressori avevano lasciato sul posto un ragazzo di 31 anni di origini egiziane (lo riporta Sky TG 24).
Le testate locali (Milano Today) riportano che durante la rissa all’interno del bar sarebbero comparse anche delle pistole. Gli aggressori si stavano accanendo contro un loro coetaneo – l’egiziano di 31 anni – e proprio in quel momento era intervenuto il carabiniere seguito dalle pattuglie. La dinamica dell’arrivo delle forze dell’ordine, tuttavia, è poco chiara.
Le testate concordano, in ogni caso, sull’intervento del 118. Riportiamo il testo di Milano Today:
Sul posto anche i sanitari del 118 con due ambulanze ed una automedica, che hanno trasportato il carabiniere in codice giallo al Fatebenefratelli per traumi vari, tra cui alla testa e al torace, e un altro coinvolto nella lite, un 31enne, al San Raffaele sempre in codice giallo: quest’ultimo sembra sia stato colpito alla testa.
A luglio è comparsa la notizia della mancata indennità al carabiniere intervenuto per prima e di seguito aggredito, in quanto in quel momento si trovava fuori servizio.
Perché “disinformazione” e “precisazioni”?
Usare una forma colloquiale virgolettata come “lo hanno ammazzato di botte” e riportarla in un titolo disorienta il lettore disattento, che si lascia coinvolgere dalla parola “ammazzato” e potrebbe credere che il carabiniere intervenuto sul posto sia morto a seguito dell’aggressione. Il Giornale e Libero, inoltre, parlano di almeno 10 ragazzi stranieri (pur usando l’avverbio probabilmente) e tutti conosciamo il ruolo della percezione della notizia nei lettori disattenti.
Rispetto alle circa 10 presenze tra gli aggressori riportate da Libero e Il Giornale, le altre testate (specialmente locali) parlano di massimo 4 persone e nessuna di queste fonti parla di stranieri. Il fatto del carabiniere aggredito a Milano per sedare una rissa, in pratica, è un fatto già gravissimo e che non ha bisogno di informazioni dubbie e fuorvianti, non avrebbe bisogno di precisazioni.
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