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L’Italia ha un interesse mondiale: anzi no, storia di una Tarasconata Italiana

Cos’è una Tarasconata? Citando la serie di romanzi di Alphonse Daudet, l’atto tipico del protagonista Tartarino di Tarascona e dei suoi concittadini. Un gruppo di simpatici provenziali inclini all’esagerazione, tanto tra trasformare l’abbattimento di un leone vecchio e cieco in una brutale battuta di caccia e una passeggiata in collina in una terribile scalata. Una tarasconata è l’eterno post virale de “L’Italia ha un interesse mondiale”, post che descrive l’Italia come una sorta di Paradiso Terrestre ricolmo della ricchezza del mondo e che “il mondo ci invidia”.

L’Italia ha un interesse mondiale: anzi no, storia di una Tarasconata Italiana

Il paragone agiografico non è causale: anche in questo caso su un fondo di verità si innesta una costruzione propagandistica falsificata, stucchevole e melensa con l’effetto di azzerare il buono della narrazione e trasformarlo in una “Tarasconata”

L’Italia ha un interesse mondiale: anzi no, storia di una Tarasconata Italiana

Partiamo dalla fine in tutto questo, anche perché nel 2017 anche personaggi illustri e famosi caddero nella “trappola” del 70% del patrimonio artistico Unesco.

È vero, l’Italia è prima per i siti considerati patrimonio dell’umanità che si trovano in Italia (l’Unesco è l’agenzia delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) seguita da vicino dalla Cina, che ha 52 siti, ma in totale nel mondo ci sono 832 siti culturali e di questi “solo” 48 sono in Italia (per arrivare al totale di 53 sopracitato bisogna aggiungere i 5 siti naturali). Si tratta dunque del 5,77%, e non del 70%.

Per possedere il 70% dei siti culturali mondiali delle due l’una: o dovremmo detenere molto più “Patrimonio artistico e culturale” oppure dovremmo svuotare il pianeta.

Quanto alla biodiversità presunta, sappiamo che 17 Paesi sono stati identificati come i più ricchi di biodiversità del mondo, con particolare attenzione alla biodiversità endemica: Stati Uniti d’America, Messico, Colombia, Ecuador, Perù, Venezuela, Brasile, Repubblica Democratica del Congo, Sudafrica, Madagascar, India, Malesia, Indonesia, Filippine, Papua Nuova Guinea, Cina e Australia.

Come vedete in questo elenco non compare l’Italia.

Non sarebbe del resto possibile: abbiamo sì 7600 specie vegetali, di cui solo un migliaio sono autoctone: le altre le abbiamo “importate”, mentre nel resto del mondo abbiamo superato le 350mila.

Parimenti, l’Italia ospita circa 58000 specie animali, di cui solo il 10% autoctone (alla faccia dell'”invasione”) ma nel mondo ce ne sono più di otto milioni, mentre per citare una nazione a caso tra le Biodiverse, il Brasile dispone invece circa 100.000 specie di invertebrati e, tra i vertebrati, bastano i soli pesci (oltre 3.000 specie) per superare il numero dell’Italia. Alle specie di pesci dell’Amazzonia si possono poi aggiungere quelle di mammiferi (427), uccelli (più di 1.300), rettili e anfibi (rispettivamente 378 e più di 400).

Nel mondo esistono inoltre circa cinquemila cultivar di vitigni, in Italia quelli diffusi sono circa duecento, esattamente come in Francia

Esistono inoltre circa 7500 qualità di mele, di cui 2500 presenti negli USA, ma la perla vera si raggiunge col grano.

Dove a fronte di una classificazione del grano mondiale in sei tipologie, il testo ce ne attribuisce 134 in più di quelle esistenti, con una evidente confusione con le varietà regionali, peraltro descritte in modo esagerato.

Anche per quanto riguarda le dimensioni l’Italia sembra aver subito una terapia ingrassante che l’ha portata dallo 0,2% al 0,5%.

Il che non significa che non bisogna rispettare la nostra patria: anzi.

Nel finale della Trilogia di Tarascona il povero Tartarino, a forza di “Tarasconate” finisce guida di una fallimentare missione coloniale causando una serie incalcolabile di danni e venendo processato per presunte (e false morti). Il giudice stesso esprime tutto il suo disappunto per le “Tarasconate” degli abitanti, e se Tartarino viene descritto passare il resto della sua vecchiaia in solitudine e abbandonato, i tarasconesi decidono collettivamente che da quel momento in poi esagereranno solo per difetto.

Non vorremmo dover arrivare a questo per la nostra nazione.

Conclusione

I dati sulla presunta superiorità mondiale dell’Italia sono un miscuglio di dati errati e/o riletti in modo falso e mistificatorio.

 

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