Clicca qui per un aggiornamento sulla questione, grazie al prezioso contributo di Laura de Laurentiis, stimata giornalista.
Da circa una settimana a questa parte il nuovo filone seguito dai no vax incalliti si concentra sull’integratore lattoferrina, il cui potenziale lo porterebbe addirittura a bloccare il Covid-19. Un filone se vogliamo parallelo a quello del negazionista che ha infettato tutta la famiglia, come raccontato pochi giorni fa, e che dopo il servizio mandato in onda a luglio dal TG3 Lazio richiede necessariamente un approfondimento. Come avviene da mesi, infatti, la disinformazione a scopo “di propaganda” è dilagante. Ma soprattutto pericolosa, dando per certi dati che ancora non si possono considerare tali.
Tutto nasce, come accennato, da un servizio del TG3 Lazio, che ha sentito alcuni membri del team che in Italia stanno appunto studiando gli effetti dell’integratore lattoferrina. Con la sua capacità di bloccare il Covid-19. Inutile dire che alcune pagine Facebook hanno aggiunto alcuni messaggi al filmato in stile meme. Ad esempio, il testo diventato più popolare in questi giorni: “Integratore alimentare blocca il Covid-19: scoperta italiana. Che scusa inventeranno adesso per vaccinare tutti?“.
Le interviste sull’integratore lattoferrina, in effetti, ci conducono proprio in quella direzione. Un paio di soggetti, addirittura, a fine video si sbilanciano e parlano della sua capacità di prevenire addirittura il Covid-19. Implicito, per molti, che questa svolta possa in qualche modo sostituire il vaccino contro il Coronavirus. Il miglior chiarimento sull’argomento arriva da Next Quotidiano, che a sua volta riprende un approfondimento di AdnKronos salute.
Come spesso avviene in questi casi, non tutto è come sembra. Si scopre, infatti, che lo studio sull’integratore lattoferrina sia partito solo a maggio, che sia ancora in corso e che abbia coinvolto appena 50 pazienti. Ancora, il professor Di Girolamo ha aggiunto che non si tratti di un farmaco, ma di un nutraceutico. Cosa vuol dire? Semplicemente che siamo al cospetto di una una sostanza che rende più agevole l’azione immunologica, ma di sicuro da sola non può bloccare il Covid-19. Al più, riesce a “rendergli l’ambiente meno ospitale”.
Per chi non lo sapesse, Stefano Di Girolamo è responsabile dell’unità di Otorinolaringoiatria del Policlinico Tor Vergata Centro Covid 4 Roma, ed è lui stesso a confermare che i dati non siano ancora sufficienti per giungere a conclusioni, senza contare che nello studio originale, associabile a quello del Michigan di cui si parla anche nel TG3, si sostiene chiaramente che l’azione dell’integratore lattoferrina sul Covid-19 “richieda ancora uno studio clinico“.
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