L’infermiera Tiffany Dover è viva e i notutto mentono (come al solito): questo il riassunto di un’intervista dell’interessata, prova vivente del fatto che quando un notutto esibisce fiero una “vittima del siero genico sperimentale” sta mentendo consapevolmente o sta ripetendo le menzogne di altri senza approfondimento alcuno.
Come vedrete in questa storia, tra disinformato o mentitore non vi è via di mezzo possibile. “Pochi sanno cosa significa essere al centro di una teoria del complotto”, annuncia il giornalista che riporta l’intervista. Ma Tiffany Dover conosce i frutti del peggior complottismo: quello dei notutto.
La storia di Tiffany Dover è una tragicomica storia del complottismo novax delle “morti improvvise”, la teoria smentita dalla statistica, dalla logica e dai fatti secondo cui i “fantomatici eventi avversi” avrebbero causato un sterminio della popolazione mondiale dei vaccinati che i “Poteri Forti” vogliono nascondere per non riconoscere ai novax la supremazia.
Una sorta di perverso gioco di ruolo apocalittico in cui i novax si ritengono pronti a vagare per una Terra spopolata dai “sierati” esigendo il rispetto che meritano e che probabilmente avranno al prossimo turno, dato che l’evento catastrofico di cui parlano non esiste.
Nel dicembre del 2020, durante le prime campagne vaccinali, una infermiera di nome Tiffany Dover ebbe uno svenimento. La stessa infermiera precisò di soffrire di sindrome vagale, una esagerata risposta automatica nel corpo che si verifica a causa della stimolazione del nervo vago, che va dal cervello attraverso il viso e il torace fino all’addome che può portare a svenimenti in caso di stimolazioni come una puntura.
Tanto è bastato ai novax, armati di risibili ricerche su Internet e un thread sulla stessa 4chan patria del Pizzagate e della cospirazione di QAnon per sentenziare che Tiffany Dover fosse sicuramente morta.
E lo fecero contro ogni logica: accusandola di aver chiuso i profili social dove l’orda Zerg del complotto la accusava di essere stata uccisa e sostituita da una attrice o un clone per sfuggire alla loro verità anziché per non dover avere a che fare con un esercito di facinorosi, e accusando l’ospedale dove lavorava, i suoi parenti e genitori, i Poteri Forti e i debunker di averla sostituita per trarli in inganno.
Dopo mesi di illazioni tra l’assurdo e il tragicomico, i “cacciatori di eventi avversi” si sono spostati verso obiettivi più semplici, compilando “liste di vittime del vaccino” comprendenti Shinzo Abe, vittima di un attentato terrorista e l’attore Jason David Frank, morto suicida dopo una lunga depressione esasperata da un divorzio che l’aveva ferito.
Come se non servissero ulteriori prove della grottesca mistificazione novax, tre anni dopo Tiffany Dover ha deciso di mostrarsi in mondovisione per provare il punto.
L’intervista dura quattro semplici minuti, in cui l’infermiera racconta senza peli sulla lingua cosa significa diventare il centro dei pensieri di chi crede nelle teorie cospirative.
Un folle universo in cui Tiffany Dover è costretta a dare giustificazioni sulla sua esistenza solo per poter tornare al lavoro, a temere per la sicurezza dei suoi cari perché come abbiamo visto l’universo di coloro che credono che esista una “Tiffany Dover morta” ed una “Attrice Tiffany Dover pagata dalla Kasta” coincide con “la patria online” di QAnon e altri agglomerati pronti a nuocere ai suoi familiari in cerca di “verità” e “noncielodikeno”.
Perché questi sono gli effetti del complottismo: orde di complottisti che hanno palesemente torto, ma cercano di farsi ragione col sopruso e la sopraffazione, contro ogni logica.
Tiffany Dover è viva, ma deve reclamare dai complottisti la libertà di esserlo.
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