L’infermiera Cristina Maria Murari morta dopo il vaccino Covid: l’Ospedale di Negrar ha replicato
Arriva una risposta importante, direttamente dall’Ospedale di Negrar, in merito alla tragica vicenda di Cristina Maria Murari. Stiamo parlando dell’infermiera morta a 55 anni la scorsa settimana, secondo alcuni post social ad un giorno appena di distanza dalla somministrazione del vaccino Covid. Una vicenda ovviamente delicata, che ha attirato l’attenzione di tanti italiani. In particolare, quella di coloro che ancora non si fidano completamente del prodotto Pfizer. Esattamente come avvenuto con il caso di Gibilterra durante il mese di gennaio, serve per forza di cose un approfondimento sulla vicenda.
Smentito che l’infermiera Cristina Maria Murari sia morta a causa del vaccino Covid dall’Ospedale di Negrar
In rete sta girando il necrologio sull’infermiera morta e, almeno sul sito di L’Arena, appare assolutamente nella norma. Il problema è che da un paio di giorni hanno preso piede alcuni post Facebook, secondo cui l’infermiera Cristina Maria Murari sarebbe morta subito dopo il vaccino Covid. Ecco perché in molti si sono precipitati anche nella pagina dell’Ospedale di Negrar per chiedere spiegazioni alla struttura. Proprio in queste ore, è arrivata una presa di posizione ufficiale che getta acqua sul fuoco:
“Le notizie diffuse in proposito non corrispondono alla realtà dei fatti e creano un irresponsabile allarmismo“.
C’è anche il link specifico dove potete trovare il commento in questione dell’ospedale. Va detto che i suddetti post, pronti a sottolineare che l’infermiera Cristina Maria Murari sia morta a causa della recente somministrazione del vaccino Covid non riportino né referti medici, utili per individuare eventuali correlazioni tra gli eventi, né la prova che la donna sia stata sottoposta alla vaccinazione. A questo, come detto, dobbiamo aggiungere anche una prima replica ufficiale.
Integreremo l’articolo nel caso in cui dovessero arrivare ulteriori comunicazioni dall’Ospedale di Negrar, in merito alle presunte associazioni tra il vaccino Covid e la morte dell’infermiera Cristina Maria Murari. Ai giornalisti, invece, ricordiamo l’Articolo 6 comma B del codice deontologico, che “evita nella pubblicazione di notizie su argomenti scientifici un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate“.
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