Approfondimento

L’incubatore sanitario HERA e VACCELERATE: l’Europa perfeziona e potenzia il Piano Vaccinale

L’incubatore sanitario HERA non è una parolaccia. E insieme a VACCELERATE è una delle chiavi di volta per superare la Pandemia una volta per tutte. O, come ormai siamo quasi un po’ stanchi di ripetere, farlo nel modo migliore.

L’incubatore sanitario HERA, ovvero European Health Emergency Preparedness and Response Authority (HERA)

HERA è il nome di un programma che aprirà il terreno alla European Health Emergency Preparedness and Response Authority (HERA, appunto).

Un programma di difesa e autotutela verso contro la diffusione di malattie infettive come COVID19 utile per assicurare

  1. Una rapida identificazione delle varianti
  2. Un rapido adattamento dei vaccini
  3. La creazione di una Struttura Europea per i Test medici
  4. Un sistema rapido per l’approvazione di versioni aggiornate dei vaccini e la creazione di nuove strutture vaccinali (o strutture riadattate)
  5. L’aumento della produzione vaccinale, col contributo alla ricerca che si estenderà dall’analisi del genoma virale fino alla vaccinazione

In soldoni, abbiamo già visto col Dottor Burioni come è nella natura dei virus mutare, e questo non deve allarmare, ma far riflettere.

E che la cosa andrebbe affrontata con cautela, con vigilanza costante ma senza indulgere in facili allarmismi. Del resto anche il morbillo muta, eppure abbiamo lo stesso vaccino da 60 anni.

Anche l’Influenza muta, eppure ogni anno abbiamo i nostri buoni vaccini aggiornati e riusciamo a domare l’Influenza imbrigliandola in un “malanno di stagione”.

Ne abbiamo gli strumenti, ne abbiamo le facoltà.

Lo scopo di HERA è pervenire a questi stessi risultati in tempi rapidi quanto quelli in cui abbiamo ottenuto i vaccini.

Cosa ricordiamo non resa possibile dall’aver “tagliato sulla sicurezza”, ma dall’aver sostanzialmente investito nella ricerca un numero di risorse elevatissimo, mobilitato in tempi celeri e concesso ai ricercatori senza alcuna richiesta se non la speranza di ottenere risultati, seguita da una analisi dei risultati senza sosta.

Parimenti l’incubatore sanitario HERA si prefigge la ripetizione di queste fortunatissime circostanze perché non siano più un irripetibile unicum nella storia, ma uno scudo permanente per l’umanità.

Si parla quindi di:

  1. Un nuovo stanziamento di fondi, superiore ai 200 milioni di euro (almeno 75 milioni per lo sviluppo di test in grado di identificare nuove varianti sul nascere e 150 per potenziare la ricerca e creare infrastrutture di coordinamento);
  2. un sistema di autorizzazioni in cui le Autorità del Farmaco collaborano attivamente coi ricercatori per aggiornare periodicamente i vaccini qualora ve ne sia il bisogno;
  3. stanziamenti europei per concedere alle ditte produttrici dei vaccini nuove strutture per aumentare la produzione

Inoltre pare integrante dell’Incubatore sanitario HERA sarà il programma VACCELERATE

Il programma VACCELERATE

Una delle cose che ha reso possibile ottenere i primi vaccini a un anno dal Caso Zero è stata un clima di cooperazione internazionale tra Europa, Fondazioni e ricercatori.

Il Programma VACCELERATE porta questa cooperazione fino al suo limite estremo, riunendo tutti i dati di tutti i ricercatori dei sedici stati Europei inizialmente partecipanti, Israele, la Svizzera e tutti coloro che vorranno partecipare.

È sostanzialmente la versione in larghissima scala del quando non trovi i calzini, ma se chiami tua madre ad aiutarti alla fine saltano fuori.

Se con una cooperazione senza precedenti abbiamo trovato dei vaccini efficaci in tempi record, provate ad immaginare cosa potranno fare diciotto stati, diversi ricercatori da tutto il mondo con fondi, strumenti e risorse provenienti dalle risorse collettive della specie umana (o quantomeno di chi vorrà parteciparvi).

Da soli, siamo isolati: uniti siamo inarrestabili.

Questa è la grande lezione che il Mondo dovrebbe imparare in questo momento.

VACCELERATE creerà infatti un gruppo di lavoro che riunirà EMA, le agenzie regolatrici del farmaco nazionali, il Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, e già ad oggi è in grado di raccogliere informazioni da 180 trial in 30 paesi europei relative alle loro capacità tecniche, fornendo alla bisogna formazione supplettiva e l’identificazione di strategie congiunte.

Unitamente al potenziamento delle strutture di cooperazione esistenti, la campagna vaccinale prossima ventura sarà meno arbitraria e legata alle contingenze locali e più solida, precisa, organizzata e in grado di aggredire la Pandemia globalmente e col massimo delle risorse possibili.

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