L’Imam: ok picchiare la moglie, ma senza romperle le ossa
L’11 giugno 2019 Giorgia Meloni ha pubblicato un post che riportava lo screenshot di un titolo del sito La voce del Patriota, nel quale troviamo una citazione dell’Imam del Cairo Ahmad al Tayeb sull’argomento della violenza sulle donne:
LEZIONE ISLAMICA IN TV EGIZIANA: LA MOGLIE SI PUÒ PICCHIARE, MA SENZA ESAGERARE.
L’Imam del Cairo Ahmad al Tayeb, una delle massime autorità del mondo islamico, spiega nel corso di una trasmissione televisiva che il marito può picchiare la moglie disobbediente, ma con delle limitazioni: “non deve romperle le ossa, né provocare danni a organi, né colpirla in faccia, né lasciare segni permanenti”. E poi dicono che la legge coranica è una barbarie, guardate invece come è tollerante e progredita…
Dopo le polemiche scoppiate, l’Imam Ahmad al Tayeb ha chiarito meglio le sue parole: “l’obiettivo è colpire la moglie disobbediente in modo simbolico, con un piccolo bastone di legno, non di creare dolore o danno psicologico”. Ah ecco, adesso sì che va bene… Aspettiamo i commenti indignati delle femministe.
Giorgia Meloni e l’articolista de La voce del Patriota citano un articolo pubblicato su El Mundo il 9 giugno 2019 come fonte. El Mundo scrive Al Tayeb ha pronunciato queste parole durante una trasmissione televisiva, un dettaglio sottolineato anche dal parlamentare Mohamed Abu Hamed. Le parole dell’Imam hanno sollevato un polverone specialmente dal mondo scolastico, e il conduttore televisivo Islam al Behiri ha condannato quel discorso come l’ennesima interpretazione distorta del Corano. Al Behiri non è nuovo nel confutare le regole dell’Islam, e per questo era stato condannato nel 2015 per aver offeso la religione per poi ottenere la grazia da parte del presidente Abdelfatah al Sisi.
Le affermazioni di Al Tayeb, inoltre, sono state approvate dallo sceicco Ahmed al Azhari, che al Mundo ha ricordato che il profeta Maometto aveva pugnalato al petto la moglie Aisha perché gli aveva disobbedito, interpretando l’episodio come un esempio di disciplina e non di violenza gratuita.
Dopo le critiche, il passo indietro
Travolto dalle critiche, Al Tayeb ha tentato di correggere il tiro dicendo che qualsiasi violenza crea un danno psicologico e che sogna di svegliarsi in un mondo in cui la violenza sulle donne è considerata un crimine, citando addirittura l’intellettuale della Mecca Ibn Atta che afferma che il rifiuto di perpetrare violenza contro la propria moglie non sovverte le regole del Corano.
La notizia è riportata anche dalla stampa internazionale (Tellereport, Arab News).
Perché parliamo di “analisi in corso”? Perché abbiamo bisogno di voi
L’argomento è delicato e vi chiediamo un contributo: esiste, tra voi, qualcuno che sia in grado di procurarci il video della trasmissione televisiva nella quale Al Tayeb avrebbe pronunciato tale discorso? Se sì, trascrivereste per noi le sue parole esatte?
Nell’attesa di una vostra risposta consideriamo ancora aperta la nostra analisi.
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