Li Wenliang in condizioni critiche: dato per morto il medico che ha lanciato l’allarme sul Coronavirus

di Shadow Ranger |

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Li Wenliang in condizioni critiche: dato per morto il medico che ha lanciato l’allarme sul Coronavirus Bufale.net

Esiste una regola non scritta nel giornalismo che molti interpreti tendono ad ignorare per un pugno di likes. Se una notizia è troppo recente, troppo fresca, è un scoop troppo viralizzabile allora non va data.

Se hai tra le mani uno di quegli scoop così bollenti da bruciare la concorrenza diventando la risorsa di riferimento di tutti i lettori della tua area devi fermarti ed aspettare. Probabilmente scoprirai di avere torto. Forse dovrai rettificare il tuo scoop. Quasi certamente, se davanti ad un moribondo sei già con la pala in mano pronto a piangere il suo decesso, potresti scoprire che ancorché non lontano non è mai accaduto.

Avete letto svariate notizie sulla tragica fine di Li Wengliang, uno dei medici duramente censurati e condannati per aver cercato di informare il mondo su qualcosa che sospettavano essere il nCoV-2019.

Non è morto: ma purtroppo non possiamo neppure dirvi che sta bene.

La storia

Nel dicembre del 2019 un oftalmologo di nome Li Wenliang notò una cosa parecchio strana: dei pazienti visti da lui ed altri medici avevano sintomi che sembravano stranamente simili a quelli della SARS (malattia che, abbiamo visto, è causata da un virus col 70% di patrimonio genetico in comune rispetto al nCoV-2019).

Ovviamente, non si sapeva di che malattia si trattasse, il nCoV-2019 non era stato identificato.

Li Wenliang comunque decise di mettersi in contatto con altri medici e elencare le somiglianze: venendo così severamente redarguito dalle autorità locali ed accusato di allarmismo.

Il dieci gennaio Li Wenliang entrò in contatto con un paziente infetto dal nCoV-2019, ormai noto all’opinione pubblica. Si scoprì infetto due giorni dopo, e dovette essere ricoverato in ospedale.

La presunta morte

Nell’odierna giornata Global Times, seguito a ruota da giornali locali come il South China Post hanno annunciato la morte di Li Wenliang, salvo poi cominciare a cancellare i post, partendo dalla notizia del Global Times.

Allo stato attuale, le notizie più aggiornate parlano di un improvviso aggravamento, e di Li Wenliang in condizioni critiche, in coma pianto dai suoi cari. Lacrime, queste, confuse con le grida di dolore di chi ha perso un proprio congiunto.

Ma l’ansia dello scoop genera i mostri: l’OMS ha dovuto smentire un post di condoglianze per non essere usata come fonte primaria

La Rete è funestata dal solito Complottismo che vuole in realtà la notizia iniziale e la sua smentita parte di un complotto per nascondere una morte che si vorrebbe ormai retroattivamente avvenuta sin dal ricovero.

Il che è triste: siamo di fronte ad un uomo in condizioni critiche, che avrebbe bisogno di raccoglimento ed invece stiamo dando il nostro peggio per arrivare primi allo scoop della sua salma.

UNA NOTA FINALE:

Aggiorneremo questo articolo solo DOPO fonti confermate sullo stato di salute, non seguiremo il circo di annunci di morte, smentite e nuovi annunci che sta avvenendo.

Aggiornamento

La notizia del trapasso ci è pervenuta. Ci rincresce, e molto, il fatto il fatto che la morte di Li Wenliang  sembri essere stata nella convulsa giornata appena passata non solo prematuramente indicata, ma quasi auspicata.

La mente corre al giornalismo preventivo descritto dall’Immortale Guareschi, nel quale veniva chiesto a Giovannino Guareschi di scrivere il necrologio di una anziana signora sulle basi di

“Ma che inventare! Tu non precisare località: figurati se stanotte in tutta Milano non sgozzano una vecchia.”

Pervenendo così al triste finale comune a questa vicenda

Ma questo sistema della cronaca preventiva non mi va giù: ai miei tempi prima si lasciava che accadesse il fatto e poi lo si raccontava, e non si permetteva che, per amor di un bel titolo, si sgozzassero le vecchie signore.

Prima si lasciava che accadesse il fatto, e poi lo si raccontava, questa è la chiave.

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