L’eterno meme della Chevy Bolt che si ricarica da sola è l’herpes delle bufale: un meme virale nato per gioco che continua a reinfettare i social network ancora ed ancora.
Sinceramente, data l’evidentissima natura di meme avremmo lasciato il compito alla pagina amica Adotta un Analfabeta Funzionale e l’avremmo chiusa qui: siamo ben oltre il concetto stesso di fact checking.
Siamo al “meme asceso”, una battuta così ben congegnata, o così calibrata sull’ignoranza umana da diventare bufala. O, come disse un commentatore del 2021, anno in cui il meme è apparso, uno scherzo degno “dei terrapiattisti delle auto elettriche”.
Partiamo dal dato scientifico: il secondo principio della termodinamica asserisce che l’entropia di un sistema isolato lontano dall’equilibrio termico tende ad aumentare nel tempo, finché l’equilibrio non è raggiunto.
Detto in parole semplici, ogni volta che una forma di energia si trasforma in calore parte di essa si disperde, in altre parole non è possibile continuare a trasformare l’energia creando il modo perpetuo.
Vi risparmiamo le più dotte elucubrazioni sull’argomento, ma vi ricorderemo la formulazione più brutale ed empirica del sistema stesso: il principio di Planck, per cui è impossibile ottenere il moto perpetuo per via meccanica, termica, chimica, o qualsiasi altro metodo, ossia è impossibile costruire un motore che lavori continuamente e produca dal nulla lavoro o energia cinetica.
Descrivibile come la parte più difficile nel costruire un motore ad energia perpetua è nascondere il pacco batterie.
Molti dei “macchinari a moto perpetuo” mostrati sui social sono infatti vere e proprie truffe: poco più che grossi giocattoloni con un pacco batterie o una sorgente di alimentazione nascosta.
Tornando alla Chevy Bolt che si ricarica da sola, in primo luogo una dinamo montata in quel modo è un incubo di sicurezza e omologazione.
In secondo luogo è perfettamente inutile: basti pensare che la combinazione di attrito, dispersione termica e gli altri fenomeni citati porteranno allo stesso risultato. L’energia elettrica del sistema, che lo si voglia o no, finirà.
Persino i pianeti non ruoteranno in eterno: nel tempo Terra e Luna rallentano la loro rotazione, sia pur in modo impercettibile. Figurarsi una Chevy Bolt collegata ad una dinamo.
Esistono già sistemi che recuperano l’energia, e non richiedono bizzarri congegni.
Si tratta della “frenata rigenerativa“: lo stesso meccanismo interno responsabile (spiegandosi in modo assai semplificato) di distribuire energia alle ruote può, in caso di frenata, incamerarne il “pochino” che viene generato risparmiando qualcosa.
Non vi è bisogno di aggiungere improbabili congegni: i propulsori elettrici usati nelle auto sono perfettamente in grado di farlo.
Allora hai visto la parodia di uno “jugaad”, ovvero i “life hack”, spesso improbabili, mostrati in diversi video ambientati nelle economie emergenti.
Il “Jugaad” è quella cosa che è bruttissima, spesso scomoda e pericolosa, ma funziona, come costruire saldatori e pirografi smantellando gli elementi interni di batterie esauste o costruire antenne televisive con pezzi di ferro, colla e scatolette di alimentatori al posto delle scatole da progetto.
Questa parodia è però sostanzialmente brutta a vedersi e non funzionale, contraria ai principi base della Termodinamica.
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