“L’estinzione del popolo italiano è prossima”: torna la bufala del PD che insegna l’arabo a scuola
Ci segnalano i nostri contatti l’ennesimo video su TikTok, titolato “L’estinzione del popolo italiano è prossima” con la bufala del PD che insegna l’arabo a scuola. Letteralmente la stessa fake news che esaminammo nel lontano 2019 arricchita da una colonna sonora ritmata e “graffiante” nel tentativo di rendere la notizia più spaventosa e viralizzabile.
Parlammo e riparleremo di “disinformazione” perché all’epoca si parlò di offrire corsi gratis e facoltativi di lingua araba, peraltro finanziati da privati e non di “insegnamento dell’arabo nelle scuole ai bambini Italiani”
“L’estinzione del popolo italiano è prossima”: torna la bufala del PD che insegna l’arabo a scuola
Sofia Zemmale, 42 anni nel 2017, all’epoca era consigliere comunale della maggioranza PD di Rivalta e in quell’anno, al primo consiglio dopo la pausa estiva, aveva detto: “Sarebbe bello poter insegnare la lingua araba a tutti i cittadini, bambini e adulti, interessati a comprendere e a studiare oltre che una nuova lingua anche una cultura che troppo spesso viene descritta usando luoghi comuni assolutamente falsi”.
La Zemmale aveva parlato di persone “interessate”, dunque non si parlava di insegnamento obbligatorio. Piuttosto, Sofia Zemmale aveva aggiunto:
Penso sia importante che i bambini conoscano la lingua dei loro genitori. Mia figlia, ad esempio, non sa scrivere in arabo e io non ho mai avuto il tempo di insegnarglielo. Adesso lei e gli altri ragazzi hanno un’importante opportunità e dalla prossima lezione mi aspetto di vedere sui banchi tanti bambini italiani.
All’epoca partì un corso a dicembre e si erano con 20 bambini figli di immigrati e 5 italiani curiosi di imparare una nuova lingua. Nessuna imposizione dell’arabo al popolo italiano, e soprattutto nessun inserimento della lingua araba all’interno delle scuole. Niente di tutto ciò: le lezioni di arabo venivano date a chiunque fosse interessato e si tenevano all’interno di una sala offerta dal Comune, finanziate da donazioni private e organizzate dall’associazione Rivalta Viva.
Come ci confermano i colleghi di Facta, l’iniziativa non ebbe alcun seguito ulteriore, oseremmo dire sfortunatamente data la sua gratuità, facoltatività e utilità.
Pararne quindi adesso, nel 2024, aggiunge disinformazione alla disinformazione.
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