L’ennesima finta morte di Les Gold, frontman del “Banco dei Pugni”
A Pasqua si festeggia la rinascita, o in questo caso l’ennesima finta morte di Les Gold, star della trasmissione televisiva “Banco dei Pugni” (Hardcore Pawn).
Celebrità la cui fama in Italia è stata sospinta dall’ormai meme vintage “Mio figlio poteva morire!“, (liberamente) tratto da un accesso di rabbia del gestore di banco di pegni e star televisiva dopo che, nella terza puntata della prima stagione, la sicurezza del locale aveva lasciato andare senza identificarla una cliente molesta che aveva minacciato di tornare armata se non avesse avuto quello che desiderava.
E la cui fama, sia pur oscurata in Italia dal tempo trascorso dalla trasmissione degli episodi e dalla cancellazione dello show nel 2014, è ancora viva.
L’ennesima finta morte di Les Gold, frontman del “Banco dei Pugni”
Ovviamente la morte di un famoso attira sempre viralità e attenzioni: ma Les Gold è ancora vivo.
Il settantaduenne Les Gold si è ritirato dal mondo dei reality in modo completo e in modo parziale dall’industria del prestito su pegno (gestisce ancora con la famiglia l’American Jewelry and Loan, ma lasciando molto spazio al figlio Seth), in modo da potersi concentrare sulle sue attività come filantropo, mecenate di diverse attività di supporto a ragazzi con disabilità, speaker motivazionale ed esperto di economia.
È ad oggi possibile mediante il portale dell’AJL ottenere una lezione da Seth (l’ormai celebre “figlio che poteva morire”) o Les: un gran risultato per l’incarnazione del self made man Americano, che dall’attività giovanile (a dodici anni) di fattorino delle pizze per i suoi amici è poi diventato un famoso imprenditore e personaggio pubblico.
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