Ancora una volta parla monsignor Carlo Maria Viganò, già noto ai nostri archivi per le sue teorie a sostegno del Great Reset, le sue posizioni sulla pandemia, su Donald Trump e la forte avversione per Papa Francesco. Non solo. Viganò a questo giro manifesta il suo grande sostegno ai no-pass e viene citato con encomio da La Pekora Nera, di cui abbiamo tanto materiale nel nostro archivio per via della costante disinformazione pubblicata dagli autori. Viganò, in un nuovo video, fa un lunghissimo discorso su “tirannide globale”, “follia pandemica”, “imposizione delle vaccinazioni“ e altri temi caldi del momento presentati come l’ennesimo progetto dittatoriale per tenere sotto scacco l’umanità.
A più riprese Viganò ritorna sul Great Reset, e sulla disinformazione sul “virus che contagia solo dopo le 18“, fingendo (speriamo) di non aver capito – in quel contesto – quale fosse il motivo di tale orario proposto dal CTS. Ancora, Viganò ritorna sulle autopsie, quasi negando la gravità della pandemia che invece sarebbe stata la risultante di un terrorismo mediatico.
Insomma, in 27 minuti Viganò non porta alcuna prova di ciò che dice, ma tesse una trama ben argomentata su argomenti infondati, inzuppati nel complottismo più classico e sbiadito sulla pandemia, i vaccini e il green pass e ponendosi nella posizione di vittima tra le vittime di una dittatura che di fatto non c’è, ma che si rivela una suggestione che aiuta la redazione de La Pekora Nera a fidelizzare meglio i lettori.
Come riassume Open, monsignor Viganò è certamente un uomo dalle tantissime sfumature. Prima dell’assalto a Capitol Hill del gennaio 2021, ad esempio, aveva incitato i QAnon a intervenire per rovesciare la presa di potere di Joe Biden chiamando i militanti “figli della luce”. I QAnon, ricordiamolo, sono convinti che Trump sia l’eletto che schiaccerà – sì, anche oggi che non è più in carica – una pericolosa setta di pedofili pronta a dominare il mondo.
Ancora, dall’esplosione della pandemia Viganò ha gridato alla dittatura sanitaria alla quale ha detto di preferire le Crociate, dal momento che all’interno dei vaccini si trovano cellule di feti abortiti. Non è mancata l’occasione, inoltre, in cui Viganò ha citato il piano Kalergi (qui un nostro articolo) e dunque la sostituzione etnica. Ovviamente non può mancare il riferimento ai famosi Protocolli dei Savi di Zion (o Sion), un jolly estratto dal cilindro di complottisti, neofascisti, estremisti di destra e sinistra per sostenere l’esistenza di una grande lobby ebraica che controlla il mondo finanziario.
Non state leggendo un articolo di fact checking: questo testo vuole riassumere ciò che è noto del mons. Viganò, che non è certamente nuovo alla divulgazione di bufale, disinformazione e complottismo tanto da diventare un punto di riferimento per no-pass, no-vax e più in generale per i negazionisti della pandemia. Il suo nome fa comodo, inoltre, a tutti quei siti che si spacciano per contro-informazione, dal momento che le sue affermazioni favoriscono il titolo sensazionalista. Come nel caso de La Pekora Nera.
Di fatto, mons. Viganò snocciola argomenti stanchi e già smentiti, oltre a ritornare ciclicamente sulle stesse teorie senza mai portare dei dati che diano verità alle sue parole. In 27 minuti di girato mons. Viganò non conclude alcun argomento, se non per alimentare un certo terrore condiviso tra i no-pass e no-vax.
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